PALERMO– “E’ scandaloso vedere che tutte le Regioni del Mezzogiorno hanno una spesa sanitaria pro capite più bassa della media nazionale, quasi che i meridionali fossero cittadini di serie B. La Sicilia, addirittura, dopo anni e anni di sacrifici imposti dal centro, è penultima. Anzi, se si depurano bene i costi sanitari da taluni costi impropri che su questa vengono caricati, temiamo proprio che sia buona ultima in Italia. E’ ora di cambiare. La sua Sicilia glielo chiede, Le chiede di non dimenticarsi dei drammi di una terra sfruttata e sottoposta da decenni (se non da secoli) a un brutale colonialismo interno”. E’ quanto scrive il partito indipendentista dei ‘Siciliani Liberi’ in una lettera aperta al ministro della Sanità, Giulia Grillo. “Questa ‘terapia’, imposta dai precedenti governi, ha aggravato i cosiddetti ‘viaggi della speranza’, viaggi che arricchiscono le Regioni settentrionali e mortificano i siciliani – sostengono gli indipendentisti – Le ricordiamo che l’organizzazione dei servizi sanitari e la tutela della salute, art. 20 dello Statuto siciliano alla mano, spettano unicamente al governo regionale e al nostro assessore alla Salute, che ne rispondono unicamente all’Assemblea regionale siciliana. E invece abbiamo dovuto assistere alla mortificazione di vedere calpestata l’autonomia organizzativa della sanità siciliana, decidendo quali punti nascita, quanti pronto soccorso avere, e così via, quando l’intera rete dei servizi sanitari dovrebbe essere decisa in totale autonomia da parte della Sicilia”.
Per i ‘Siciliani Liberi’ “le ingerenze sono state pura e semplice macelleria sociale, con particolare accanimento nei confronti dei cittadini che abitano zone rurali e montane, per non parlare delle piccole isole, dimenticate da Dio e dagli uomini, con le donne costrette a trasferirsi nell’isola maggiore in prossimità del parto e senza cure oncologiche”. “E oltretutto – si legge nella lettera – se ancora non paghiamo il 100% delle spese sanitarie da soli, la causa, ancora una volta, è da ricercarsi nei furti dello Stato, che sottrae ogni anno non meno di 7 miliardi tra Irpef e Iva rispetto al gettito naturale della Regione”. Inoltre “abbiamo il costo, mai pagato da nessuno, di politiche industriali coloniali ed errate, che hanno causato un tributo di vite umane, per gli insediamenti industriali di Gela, Priolo e Milazzo; si tratta di politiche industriali volute in Italia, non in Sicilia: in Sicilia sono rimaste le briciole e le malattie, per non dire delle morti, nel Continente i profitti e i tributi”. Investimenti da riconversione? “Sì, ma come, se in 25 anni, di mancato gettito dell’art. 38 (fondo di solidarietà nazionale) lo Stato ha sottratto alla Sicilia una somma stratosferica di circa 150 miliardi? – conclude la lettera – La lista è lunga, ministro Grillo, ed è ora di cambiare”.(ANSA)