I sottosegretari di Monti | Ecco i siciliani papabili - Live Sicilia

I sottosegretari di Monti | Ecco i siciliani papabili

c'è anche l'ex preside cardinale
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Rimasta a bocca asciutta sul fronte dei ministri, la Sicilia adesso aspetta di raccogliere qualche  briciola nella spartizione dei sottosegretari. E malgrado Angelino Alfano a Palermo abbia liquidato la pratica della nomina di viceministri e compagni come secondaria e appannaggio di Palazzo Chigi e non dei partiti, è noto dalle cronache dei quotidiani nazionali che negli ultimi giorni Pd, Pdl e Terzo polo sono stati molto attivi su questo fronte. E se Monti davvero alla fine lavorerà di Manuale Cencelli per soddisfare le forze politiche, è ragionevole pensare che non solo i criteri partitici ma anche quelli geografici, come da sempre si usa in queste faccende, avranno il loro peso.

In un governo a forte trazione nordista, quindi, c’è da aspettarsi che qualche siciliano si accasi tra le seconde linee. Per la verità, i retroscena dei giornali nazionali  hanno snobbato in questi giorni i papabili siculi del totosottosegretari. Ma ci sono un paio di nomi di cui si parla o si è parlato. In casa centrosinistra, si è parlato di Luigi Cocilovo, sindacalista cislino di lungo corso, già eurodeputato vicino a Sergio D’Antoni, possibile nome da imputare alla quota Pd. Tecnico “puro” invece è il palermitano Alessandro Paino, già ai vertici degli uffici di Palazzo Chigi nell’era di Romano Prodi: molto stimato a Roma, potrebbe accasarsi nell’esecutivo tecnocratico del professore bocconiano.  Mentre per il centrodestra, c’è chi dice che uno dei nomi in lista fosse quello del rettore di Palermo Roberto Lagalla, che però resta tra i favoriti per la candidatura a sindaco di Palermo e che, peraltro, è stato più che critico verso la riforma Gelmini che invece il governo dei professori ha deciso di mantenere. E allora l’altro nome che circola in queste ore è quello di Adelfio Elio Cardinale (nella foto), a lungo preside della facoltà di Medicina di Palermo. Cardinale è vicinissimo a Renato Schifani, sua moglie Anna Maria Palma è capo di gabinetto del  Presidente del Senato, rimasto l’unico big del Pdl a occupare una poltrona strategica nelle Istituzioni. Altro nome più che gradito a Schifani, sebbene non siciliano, che entrerà quasi certamente nel governo (probabilmente ai rapporti col Parlamento) è quello di Antonio Malaschini, fino a febbraio scorso segretario generale di Palazzo Madama.


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