E’ perplesso, e non fa mistero di esserlo, il sindaco di Mineo Giuseppe Castania. Per questo il primo cittadino del piccolo Comune a pochi chilometri dal “Residence degli aranci”, dove il Governo ha deciso di far sorgere il primo “Villaggio della solidarietà” destinato ai rifugiati, continua a chiedere a gran voce un confronto con il Viminale, affinchè il ministro degli Interni Roberto Maroni, prima di prendere qualsiasi decisione, possa consultare gli enti locali e gli amministratori del calatino. “Al di là degli slogan sul villaggio della solidarietà sentiti nei giorni scorsi – spiega Castania -, il Governo chiarisca cosa e come intende fare esattamente per far convivere all’interno di un’unica struttura migliaia di persone di provenienza, lingue e religioni differenti”.
Dunque il problema, secondo il primo cittadino, sarebbe in primis “interno” al residence, piuttosto che sul piano dell’impatto sociale che l’arrivo in massa di migliaia di immigrati rappresenterebbe. “La nostra coscienza ci impone di accogliere queste persone – prosegue il sindaco -, ma non possiamo non fare i conti con la realtà. Ammassare migliaia di immigrati in quel posto, potrebbe rivelarsi una scelta scriteriata, che creerebbe una grandissima sacca di emarginazione in un territorio già di per sè tormentato dall’elevato tasso di disoccupazione e di povertà. Inoltre, con un arrivo così in massa, dovremmo anche scongiurare l’ipotesi che possano esservi casi di chi, senza scrupoli, può trovare il modo di lucrare su questa povera gente”.
Sulla reale capienza del residence, che in passato ospitava i militari americani di stanza a Comiso, Castania spiega: “Le case sono 404, ma essendo molto grandi – ha detto – pare che il Governo abbia intenzione di apportare delle modifiche, facendole arrivare a quasi duemila abitazioni, e poter ospitare fino a 7mila immigrati. Una situazione insostenibile, se si considera che il nostro Comune conta appena 5mila persone”.
Castania quindi coglie l’occasione per rivolgere un appello direttamente al capo dello Stato: “Ciò che chiedo a Napolitano – dice -, è che nel 150° anno dell’unità d’Italia, sarebbe bello se un segnale di solidarietà e aiuto nei confronti di queste persone, venisse dal Paese intero, e non che le decisioni ricadano soltanto su di noi”.
Ieri Maroni, incontrando il sindaco di Lampedusa De Rubeis, ha assicurato l’avvio entro poco tempo, del trasferimento di immigrati. A quell’incontro Castania non è stato presente, essendo stato invece ricevuto dal presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo: “Come ribadito ieri anche dal governatore – prosegue Castania -, prima di qualsiasi scelta, credo che sia opportuno che il governo consulti gli enti e gli amministratori locali. Per questo – conclude – tramite la Prefettura di Catania ho chiesto un incontro al Viminale. Mi auguro che il ministro mi riceva”.