Operazione Idria: droga e armi |Le richieste della Procura generale - Live Sicilia

Operazione Idria: droga e armi |Le richieste della Procura generale

La Procura generale ha chiesto la conferma delle dure condanne inflitte in primo grado per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. NOMI E ACCUSE.

 

Nunziata
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CATANIA. Nessuno sconto di pena per i tre imputati principali del processo in appello scaturito dall’operazione antidroga denominata “Idria”. Il sostituto procuratore generale di Catania Rosa Miriam Cantone ha chiesto la conferma della sentenza pronunciata in primo grado dal gup Giovanni Cariolo per Vincenzo Musumeci, condannato a 12 anni e 4 mesi, Oualid Laabadi, a 9 anni e 4 mesi, e Riccardo Calabretta, a 8 anni, accusati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e, a vario titolo, di detenzione illegale di armi da sparo e reati contro il patrimonio.

Per l’accusa non ci sarebbero dubbi sulla sussistenza di un sodalizio criminale, dedito allo spaccio di droga e attivo nel comprensorio ionico, con base nella frazione mascalese di Nunziata, così come dell’ipotesi associativa. Un vincolo testimoniato dalla sistematicità delle condotte, dalla presenza di una cassa comune e dal ruolo apicale rivestito da Musumeci. Le numerose intercettazioni captate nel corso delle indagini testimonierebbero, infatti, sempre secondo il sostituto pg, il ruolo di organizzatore ricoperto dal giovane. Non si tratterebbe di un’organizzazione rudimentale, come definita dalla difesa, e non ci sarebbero quindi gli elementi per la derubricazione del capo d’imputazione a semplice spaccio di sostanze stupefacenti.

Il sostituto procuratore generale, al termine della requisitoria, ha chiesto anche per gli altri imputati Francesco Bonaccorso e Francesco Costa, condannati rispettivamente a 3 anni e 6 mesi e a 2 anni e 6 mesi, la conferma della condanna in primo grado. L’unico sconto di pena è stato chiesto per Davide Catanzaro, condannato dal gup a 2 anni. L’accusa ha ritenuto condivisibile la tesi del difensore di fiducia Michele Pansera ed ha così rideterminato la pena ad 1 anno e 6 mesi per spaccio di droghe leggere, non essendovi prove sulla natura delle sostanze stupefacenti vendute. Il 24 marzo previste le prime arringhe della difesa.

 


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