CATANIA – “Non è la fine dell’era Berlusconi”. Per Manlio Messina, uno dei sei consiglieri comunali di Catania che hanno fondato il gruppo Area Centrodestra, quanto accaduto nel Pdl non cambia gli equilibri tra maggioranza e opposizione a Palazzo degli Elefanti. Lo scisma tra Alfano e il Cavaliere “non ha segnato la fine di nulla, ma – spiega Messina a LiveSiciliaCatania- è stato solo un errore per tutto il centrodestra. Le divisioni si fanno ma con il dialogo e non come è stato fatto in questi giorni a Roma. Ecco perchè da Catania, con molta modestia, lanciamo questo messaggio. Siamo sei consiglieri che proveniamo da aree diverse ma che ci siamo trovati uniti per alcuni valori, tra i quali proprio il dialogo. Stiamo costruendo un progetto – dichiara ancora il consigliere – che deve essere fondato sul legame con il territorio e la città”.
E a proposito di divisioni e legami. Come ha reagito il vicepresidente dell’Ars alla sua decisione di aderire a questo gruppo? “Salvo Pogliese – risponde Messina a LiveSiciliaCatania – è una persona di grande pragmatismo e di grande intelligenza politica, ha capito la bontà del progetto e lui è uno di quelli che non può fare altro che sposarlo, perchè lui non è un nominato ma è uno che ha conquistato il suo ruolo a suon di voti. Noi – tuona il consigliere – non vogliamo più la politica dei nominati, non vogliamo più una legge elettorale che danneggia solo chi mangia polvere, chi sta per strada e chi aiuta la povera gente”.
Manlio Messina, dunque, insieme a Santi Bosco, Salvo Giuffrida, Riccardo Pellegrino, Francesco Saglimbene e Tuccio Tringale, ha deciso di rompere con le decisioni dei vertici e di ripartire dal basso per costituire una nuova realtà. Il battesimo è stato oggi nell’aula consiliare del Palazzo di Catania, da qui si parte per un nuovo percorso politico.
L’unione di intenti sancita oggi è questa: “Area Centrodestra – si legge nella nota – non è solo un nuovo gruppo consiliare d’opposizione al Comune di Catania, ma vuole essere un punto di riferimento per tutti quelli, amministratori e cittadini, che si riconoscono nel centrodestra catanese e italiano e sono stufi di una politica che prende decisioni nelle stanze dei bottoni, o nelle segreterie politiche, non ascoltando il territorio e chi lo vive”.
A Palazzo degli Elefanti oggi erano presenti anche l’ex consigliere comunale Dario Daidone e l’ex assessore della giunta Stancanelli Giuseppe Marletta, che ha annunciato: “Più di cinquanta tra amministratori, consiglieri comunali e di quartiere di Catania e dell’hinterland hanno aderito, o sono in procinto di farlo, al nostro progetto che ha la forte ambizione di avviare un nuovo modo di fare politica, centrato sulla rottura delle vecchie logiche correntizie e sulla valorizzazione di chi il territorio lo vive quotidianamente”.
Per Tuccio Tringale, vicepresidente del Consiglio comunale, è possibile scrivere una nuova pagina, ma per fare questo bisogna uscire fuori dai “Palazzi”. “Basta – afferma – con la politica fatta nelle stanze delle segreterie, lontano dalle strade e dai problemi delle persone.” Santi Bosco, invece, si rivolge direttamente ai vertici dell’ex Pdl: “Questo progetto ha lo scopo di far capire ai dirigenti nazionali che hanno creato queste divisioni che noi non accettiamo più spartizioni, ma vogliamo l’unità che porti alla realizzazione degli obiettivi da molto tempo lanciati dal centrodestra”. “Abbiamo bisogno che la politica torni ad essere a servizio del cittadino – afferma Giovanni Amato, consigliere della Prima Municipalità – non vogliamo più sottostare alle leggi di chi sta nella stanza dei bottoni”.