PALERMO – Nuova puntata del caso scoppiato all’interno della lista Dc nuova per le Comunali di Palermo. Giuseppe Amore, ormai ex candidato e in rotta con Totò Cuffaro, che del partito è il commissario regionale, torna a esternare sui social e in merito all’articolo di Livesicilia che rendeva conto del caso scrive: “Conosco il segretario della Nuova democrazia cristiana siciliana da moltissimi anni, avendo lavorato all’Ars, ed ho sempre intrattenuto con egli rapporti umani e politici all’insegna della civiltà e dell’amicizia. Dopo le note vicende giudiziarie, che hanno visto protagonista l’ex governatore, mi propose, lui, di candidarmi nella nascente Democrazia cristiana siciliana, ed io raccolsi ben contento, il suo invito”.
“Volevano spostarmi in un’altra lista”
Amore, che non smentisce di essere stato espulso dal partito, poi prosegue parlando di Cuffaro: “Sostiene che i miei comportamenti indecorosi lo hanno costretto ad espellermi dalla lista! Ebbene, la verità non è questa, bensì un’altra. Il segretario regionale della Democrazia cristiana, pensando che io con i miei voti avrei disturbato l’elezione di qualche suo pupillo, ha ben pensato, ad un mese dalle elezioni, di propormi di candidarmi nel listone di Lagalla, perché secondo lui, lì, avrei avuto più chance di essere eletto. Tutto ciò ad un mese, ripeto della scadenza elettorale, dopo che il sottoscritto ha reso pubblica la sua immagine con tabelloni e fac-simile, inondando la città, come del resto si usa fare in campagna elettorale”.
“Io umiliato dai vertici del partito”
Questa, dunque, la versione dell’ormai ex candidato: “Sono stato umiliato dai vertici del partito e, cosa ancora più grave, è stata lesa la mia immagine prima di tutto come uomo di 62 anni che voleva apportare un piccolo contributo alla politica e, dulcis in fundo, come candidato. Per queste affermazioni sto valutando, seriamente, se e come intraprendere un’azione giudiziaria nei confronti della Nuova democrazia cristiana siciliana, per tutelare la mia Immagine”.
S.C.