Il "caos" delle società partecipate|I sindacati non si siedono al tavolo - Live Sicilia

Il “caos” delle società partecipate|I sindacati non si siedono al tavolo

Circa quindicimila lavoratori senza certezze per il futuro, bilanci in rosso, un progetto di riorganizzazione più volte promesso e mai presentato, un tavolo di concertazione svuotato di significato. E’ questa per Cgil, Cisl e Uil la fotografia delle società partecipate del Comune di Palermo. Una situazione definita “caotica” e “insostenibile”, che ha portato le tre sigle sindacali ad annunciare la non partecipazione al prossimo incontro con i rappresentanti del Comune, convocato per venerdì.

“Da due anni – spiega Maurizio Calà, segretario generale Cgil Palermo – chiediamo che ci vengano forniti dei documenti sulla reale situazione delle società: vogliamo conoscere il numero esatto dei lavoratori e i livelli di indebitamento, ma anche il progetto di riorganizzazione varato dal Comune. La scorsa settimana, nel corso di una riunione con i rappresentanti dell’amministrazione cittadina, ci era stato garantito che avremmo ricevuto i documenti richiesti prima della riunione di venerdì. In questo modo avremmo potuto prenderne visione per tempo e discuterne. Solo parole, che si sono tradotte in un nulla di fatto”.

Ad agitare le acque anche la composizione del tavolo di confronto. “In origine era formato – sottolinea Calà  – da Cgil, Cisl e Uil ma poi il Comune ha convocato anche altre sigle. Non siamo contrari a una discussione ‘aperta’, ma un ‘maxi-tavolo’ con la presenza di sindacati che rappresentano singole aziende rende più difficile trovare soluzioni concrete perché si parla di tutto e di niente, creando solo confusione”.
“Intanto – aggiunge –  si aprono le procedure di licenziamento alla Gesip e si preannunciano ricollocazioni per l’Amia Essemme senza chiarire funzioni, servizi erogati, costi”.

Le tre sigle sindacali hanno quindi deciso di fare fronte comune e in una nota firmata da Calà, Mimmo Milazzo (Cisl) e Antonio Ferro (Uil) sottolineano che “ancora una volta l’amministrazione Cammarata ha fatto finta di aprire un tavolo dichiarandosi a parole disponibile. E per l’ennesima volta non ha mantenuto le promesse fatte”. Cgil, Cisl e Uil lanciano quindi l’allarme per il modus operandi dell’amministrazione che “evita di affrontare problemi veri perché non sa come risolverli”, che “ha già mollato gli ormeggi e sta solo prendendo tempo”.  “Si continua – spiegano in una nota – a tentare di contrapporre  l’interesse generale della città, che è quello di approdare a una seria e complessiva riorganizzazione delle aziende,  a quelli particolari e peculiari di singole aziende o di singoli gruppi di addetti”.

Il sindaco – aggiunge Calà  – sta anche scavalcando il Consiglio perché il piano di riorganizzazione delle partecipate doveva essere portato in aula a ottobre, ma non è stato fatto”.
I segretari confederali lanciano pertanto un appello ai consiglieri perché abbiano “uno scatto d’orgoglio”. “Vista l’assenza di progetto e di iniziativa da parte dell’amministrazione  – chiedono –  il Consiglio si attivi costringendo tutti a una discussione pubblica su queste grandi scelte strategiche per la città, assumendosi la responsabilità del governo del futuro della città”.


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