CATANIA. La Regione Siciliana ha organizzato una serie di iniziative per il centenario della morte di Giovanni Verga. Domani, giorno della ricorrenza, 11 nel Duomo di Catania sarà celebrata una messa alla presenza dei discendenti dello scrittore e alle 12,15, al cimitero, insieme alle autorità cittadine, sarà deposta una corona di fiori. Alle 16, nella Sala dell’Esedra del Teatro antico del capoluogo etneo, a cura del Parco archeologico e paesaggistico e della Valle dell’Aci, ci sarà la presentazione del francobollo commemorativo in onore di Verga, emesso da Poste Italiane e realizzato dal Poligrafico dello Stato per conto del ministero dello Sviluppo economico.Su disposizione del governo regionale è stato istituito un comitato scientifico per le iniziative di cui fanno parte, tra gli altri, la Soprintendenza di Catania, le quattro università siciliane, la Fondazione Verga, i sindaci dei Comuni “verghiani” e una rappresentanza degli eredi di Verga, che sta mettendo a punto un articolato programma che si snoderà per tutto il 2022 in vari luoghi della Sicilia.
“Per il governo che ho l’onore di guidare – afferma il presidente della Regione, Nello Musumeci – il centenario di Verga non è solo l’occasione per rendere doveroso omaggio ad un grande siciliano, ma anche per stimolare una rilettura critica della sua straordinaria produzione letteraria, assieme ad una accurata valorizzazione dei luoghi siciliani che ispirarono le più significative opere verghiane. Luoghi suscettibili di una auspicabile crescita in termini di turismo culturale e, quindi, di ricaduta economica”.
“Quest’anno celebriamo questo straordinario siciliano – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – perché il 2022 possa fungere da occasione per una maggiore conoscenza del contributo profondo che egli ha dato alla cultura italiana. Giovanni Verga, scrittore, drammaturgo e capofila del Verismo, rivoluzionò l’arte dello scrivere dell’Ottocento, mettendo in evidenza, attraverso la sua Opera, l’identità e la realtà umana e sociale della Sicilia più vera e accompagnando un carattere di necessità fatale a una lucida disamina”.