CATANIA – Era il 2 febbraio del 2007 quando due ore dopo la fine del derby calcistico isolano, Catania-Palermo, allo stadio Angelo Massimino perse la vita l’Ispettore Capo della Polizia di Stato Filippo Raciti durante gli scontri tra alcune frange di Ultras rossoazzurri e le Forze dell’Ordine. Dopo quella tragica serata il calcio si fermò in tutto il Paese per una settimana e non giocò, in amichevole, nemmeno la Nazionale. A 15 anni dalla scomparsa la figura dell’Ispettore Raciti viene ricordata tutti gli anni con diverse iniziative per non dimenticare, mai, che la violenza negli stadi non deve esistere più.
Marisa Grasso è la vedova dell’Ispettore Raciti: “Bisogna essere consapevoli che quel 2 febbraio di 15 anni fa si è trasformato, dal dolore per la morte di Filippo, a un messaggio di educazione alla non violenza – dice Marisa Grasso – oggi, nel giorno del ricordo, questo messaggio corre ancora più forte. Un messaggio di amore e rispetto alla vita di tutti”.
Le commemorazioni hanno avuto inizio stamattina con la deposizione di una corona di fiori sulla tomba di Filippo Raciti ad Acireale, sono proseguite con una messa a suffragio nella chiesa di San Cosimo e Damiano e, infine, la deposizione, allo stadio Angelo Massimino, di una corona d’alloro davanti alla statua che ricorda i tragici avvenimenti del 2 febbraio di 15 anni fa.
Presenti alla commemorazione il Prefetto Anna Maria Librizzi, il Questore Vito Calvino, il dirigente della Questura acese Tito Cicero insieme a diversi uomini e dirigenti della Questura etnea in rappresentanza del X reparto mobile con i familiari del, compianto, Ispettore Filippo Raciti.
La cerimonia si è conclusa con le preghiera di Don Salvatore Interlando parroco e assistente spirituale di tutta la Questura etnea.