CATANIA – La frattura tra la città e vertici societari è ormai un fatto pubblico. Proclamato ieri infatti lo sciopero del tifo. Lo ha deciso l’assemblea convocata in serata a piazza Dante, punto di raccordo storico della curva Nord rossoazzurra. Il clima è rovente. Ad applaudire la decisione non solo i cosiddetti ultras, ma semplici supporter e addirittura qualche professionista. La prima tappa della protesta partirà dal match con il Brescia e continuerà a oltranza. Insomma, è mobilitazione per quanto pacifica. L’invito è di colorare il quartiere Cibali e non l’ex Cibali, aderendo con bandiere, magliette e altro materiale al sit-in convocato fuori dalla stadio in contemporanea con la gara di sabato.
Separati in casa come anche in trasferta. Oltre la metafora matrimoniale, in gioco c’è una delle fasi più sofferte della storia del Calcio Catania degli ultimi anni. Nelle intenzioni dei tifosi non si tratta tuttavia di un dispetto ma di un segnale accorato. “Non entrare allo stadio – si legge in una nota rilasciata alla pagina Facebook del romanzo Quando saremo tutti nella Nord – è un atto doloroso ma necessario per far capire a tutti la gravità del momento. I tifosi che ne sono consapevoli, non saranno complici di questa situazione. Ma è dovere di chi ha il Catania nel cuore mobilitarsi per impedire che si arrivi al punto di non ritorno”.
Non c’è soltanto la classifica anemica degli undici, forse ancora per poco, a guida Sannino a inquietare i supporter della Nord. “Il Catania ha ancora un futuro?”, si chiedono. Sullo sfondo c’è la critica neanche troppo velata a Pulvirenti e al nuovo corso gestionale. “Il presidente – continua la nota – ha riempito il Catania di personaggi dal passato discusso. I Moggi, I Cosentino, la Gea, I Ventrone, sono la personificazione di quel Calcio moderno che rifiutiamo da sempre, contro il quale nel 2003 abbiamo marciato sotto la sede romana della Figc”. Per loro i supporter etnei chiedono, senza accomodamenti, la “cacciata”. Intanto sui social l’iniziativa dei tifosi catanesi fa il pieno di like e condivisioni.