Il dono del cuore - Live Sicilia

Il dono del cuore

Una piccola di sei anni di Ragusa muore ma dona la vita a un bimbo di tre anni e mezzo, in attesa di un trapianto di cuore all'ospedale Bambin Gesù di Roma. E' arrivata all'ospedale dei Bambini Di Cristina di Palermo in condizioni disperate. I genitori hanno dato il consenso all'esportazione del cuore, l'equipe dell'Unità Operativa di Rianimazione dell’ospedale dei Bambini (nella foto) ha fatto il resto.
Bimba muore a sei anni, trapiantato l'organo
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E’ arrivata all’ospedale dei Bambini Di Cristina di Palermo in condizioni disperate, dopo essere stata ricoverata al reparto di terapia intensiva del nosocomio di Caltagirone, ma dopo due giorni, il suo cuore ha smesso di battere. Lo stesso cuore è stato donato a un bambino di tre anni e mezzo, in attesa di un trapianto all’ospedale Bambin Gesù di Roma.

E’ la storia dolorosa, ma ricca di generosità e fiducia quella che riguarda i genitori della piccola B.D.L, una bambina di sei anni di Ragusa la cui fine è cominciata con una febbre che superava i 41 gradi. Febbre che ha immediatamente preoccupato la coppia ragusana, corsa in ospedale il 27 aprile scorso. Lì la scoperta più triste: a provocare quella temperatura altissima era stato un edema cerebrale, ovvero una grave alterazione del sistema nervoso centrale.

La diagnosi è emersa nel corso della tac a cui la piccola è stata subito sottoposta e dopo la quale è avvenuto il ricovero. A Caltagirone è rimasta due giorni, tra la preoccupazione dei genitori, le lacrime per una tragedia che si stava consumando e i mille “perché” di un problema di salute che nessuno si aspettava. Quando le condizioni della bambina si sono aggravate è inoltre stato necessario il trasferimento all’ospedale palermitano. Anche lì le speranze e le preghiere non sono bastate: la piccola era in coma anossico e quelle sarebbero state, infatti, le sue ultime ore.

I genitori hanno così dato il proprio consenso alla donazione del cuore. L’intervento è stato eseguito dall’Unità Operativa di Rianimazione dell’ospedale dei Bambini, diretta da Giancarlo Coffaro, mentre sono stati impegnati nelle varie fasi del prelievo, il coordinatore locale anestesista, Anna Guddo, e il coordinatore infermieristico, Rosalba Setticasi.

La bambina – spiegano dall’ospedale Di Cristina – era in morte encefalica e l’ossigeno non arrivava più al cervello”. Ed è giallo sugli eventuali ritardi dei soccorsi che i genitori avrebbero segnalato: “Non si sono verificati – precisano dall’ospedale Di Cristina. Anzi, con noi la coppia è stata molto disponibile nonostante la tragedia che li stava colpendo. Hanno ringraziato tutta l’equipe”.


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