CATANIA – Potrebbe essere scelto tra le personalità impegnate nel mondo del terzo settore. Potrebbe, al contrario, essere una nomina “politica”, utile in questo momento pre elettorale in cui si stringono nuove alleanze, o se ne fortificano altre. O ancora un soggetto che sparigli le carte, magari scelto all’interno della stessa giunta comunale, modificando ovviamente le deleghe, o che confermi alcuni equilibri, se fosse scelto all’interno dell’assemblea cittadina. Sembra tutto ancora aperto, per il dopo Villari, l’assessore al Welfare che, dopo averle annunciate da tempo, lunedì scorso ha rassegnato le dimissioni, per poter dedicarsi al congresso Pd – coordina la mozione Orlando a Catania – e puntare alla corsa per un posto all’Ars o a Montecitorio.
Tra i nomi che sono girati nei corridoi di Palazzo degli Elefanti ci sarebbe quello di Emiliano Abramo, presidente della comunità di Sant’Egidio, già corteggiato dal presidente Crocetta che gli aveva offerto un posto di assessore, gentilmente declinato. Cosa che potrebbe ripetersi se la proposta gli venisse oggi da Enzo Bianco. Ma c’è chi pensa che il nuovo assessore ai Servizi sociali possa essere scelto all’interno di uffici comunali o tra i membri del Consiglio comunale particolarmente sensibili alla tematica. Le voci che circolano parlano di Elisa Vanin, impegnata nel terzo settore, e quello di Carmelo Sofia. Ma c’è chi insiste sul fatto che il nome del prossimo assessore al Welfare possa essere quello di un attuale componente della squadra di Enzo Bianco, forse quello di Rosario DìAgata, già pluridelegato del primo cittadino che, a questo punto, potrebbe forse modificare le deleghe.
Neanche l’ex assessore si sbilancia sul proprio successore: “Spero che chi mi sostituirà – ha affermato il giorno delle dimissioni – continuerà a operare e dialogare con le associazioni e tutto il mondo sociale”. I giochi sono ancora aperti, ma è possibile che il nodo venga sciolto a breve, anche per la particolare delicatezza del settore. Oltre tutto, il nuovo assessore avrà neanche un anno di tempo, fino alla scadenza della sindacatura, per poter pensare e attuare una strategia nei Servizi sociali.
Di questo è convinto il consigliere Sebastiano Anastasi, vicepresidente della commissione permanente al Welfare. “Premetto – afferma – che trovo di pessimo gusto e poco dignitoso che nella nona città d’Italia, con i problemi sociali che conosciamo, siano cambiati tre assessori in quattro anni e per motivi di natura esclusivamente politica. è chiaro che chi verrà dopo Villari non avrà vita facile – prosegue Anastasi – perché dovrà praticamente ricominciare da capo e non avrà il tempo per fare alcunché. Quello che pretenderà – conclude – come già chiesto agli ex assessori Trojano e Villari, di portare in Consiglio una relazione sui Servizi sociali, sulle attuali condizioni e che contenga le linee guida studiate dall’amministrazione per la governance dei Servizi sociali in considerazione di quanto contenuto all’interno del piano di rientro”.