Il popolo di Nello non ci sta. Il popolo di Nello ruggisce. Il popolo di Nello insorge. Ed è un segnale che va considerato, politicamente e umanamente, con l’interpretazione che ognuno vorrà dare. Non soltanto gli ufficiali del Musumecismo scendono in campo alla notizia del ritiro della candidatura, sfilano anche i soldati semplici della militanza che stanno tappezzando il web di grida accorate, tutte riassumibili in un concetto univoco: “Presidente, resta con noi, non mollare”.
Razza, Messina, Savarino
Di Ruggero Razza, assessore alla Salute, abbiamo già scritto. Ecco uno stralcio del suo post: “Grazie presidente per il Tuo gesto. È la sconfitta della Politica, quella con la “P” maiuscola. Sono orgoglioso di essere stato chiamato al governo della Regione da Nello Musumeci. E sottoscrivo rigo per rigo le parole di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Ma si vuole vincere o perdere in Sicilia? Lo dicano con chiarezza”. Nel novero c’è da citare Manlio Messina, assessore al Turismo, sempre via Facebook: “Fratelli d’Italia non sosterrà mai un candidato che fino a qualche tempo fa saliva sulla Sea Watch insieme al Pd (Stefania Prestigiacomo, ndr). Per noi Musumeci rimane il candidato migliore, Stop!”.
Anche l’onorevole Giusi Savarino si esprime, con un lungo post di cui riportiamo un frammento: “A dirti divisivo è chi ha spaccato la coalizione consegnando la vittoria a Crocetta. A dirti irrispettoso e sleale è chi ha utilizzato il proprio ruolo istituzionale per le proprie battaglie politiche, finanche nelle guerre intestine al proprio partito, come con l’azzeramento delle commissioni a pochi mesi dalla scadenza. (…) Presidente Musumeci sarai pure spigoloso e scomodo, ma quello che fa davvero rabbia in questa storia è la consapevolezza di tutti noi che chi oggi emette giudizi su di te non è nelle condizioni di poterlo fare, nessuno! Avanti, non molliamo!”.
Il ‘popolo’ di Nello
E poi ci sono quelli che non sono politici di professione, che non hanno incarichi e che stanno manifestando il proprio stato d’animo sulla pagina social del governatore. Qualche messaggio pubblico: “Non mollare Presidente, non lasciarci in brutte mani”. “Presidente non mollare. La Sicilia ha bisogno di persone oneste e capaci come te…”. Tanti commenti sull’identica falsariga. Lo stesso Musumeci ha pubblicato il riassunto di un viaggio istituzionale: “Visita istituzionale stamane al Comune di Agrigento. Quanto calore umano nell’accoglienza riservatami dal sindaco, dal presidente del Consiglio, dagli assessori e dai consiglieri. Ci ha raggiunti anche l’on. Giusi Savarino, deputata di quel collegio. Abbiamo parlato delle opere finanziate in città dal mio governo, a cominciare dal rifacimento della rete idrica (oltre 40 milioni) e dalla messa in sicurezza della Cattedrale (circa 30 milioni). Poi una visita al prezioso Teatro ed un brindisi di commiato” (nella foto da facebook).
In alto i calici per i saluti: è questo che si legge. Tutti i sussurri intorno al caos del centrodestra valutano come sommamente improbabile un ripensamento rispetto a una decisione che, ieri, ambienti vicini al governatore davano per ‘irrevocabile’. E ancora più improbabile viene considerata una ritrovata e miracolosa sintesi della coalizione su Musumeci, anche se il tempo stringe. Ma chi ha messo in moto la strategia interna contro la ricandidatura del presidente della Regione deve sbrigarsi a trovare qualcuno che vada bene a tutti. Altrimenti… (Roberto Puglisi)