PALERMO – Brahim Aoussaoui, il killer che ha colpito nella chiesa di Notre Dame a Nizza, prima di raggiungere la Francia ha passato 15 giorni in Sicilia, ad Alcamo, ospite da un amico.
L’attentatore di Nizza era giunto a Lampedusa su un barchino il 20 settembre, quindi era stato trasferito a Bari su una nave quarantena. Il 10 ottobre era arrivato l’ordine di espulsione dal territorio italiano, “con invito a rimpatrio”.
E poi? Le altre notizie si hanno dai suoi familiari i quali parlano della sua presenza ad Alcamo, in provincia di Trapani, dove sono arrivati gli agenti bella Digos di Palermo.
Anche la procura palermitana ha aperto un fascicolo, coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Marzia Sabella. Negli archivi dei pm che indagano sul terrorismo del killer di Nizza non c’è traccia.
Ad Alcamo, dicono sempre i parenti, avrebbe lavorato nella raccolta delle olive. Circostanza che sarebbe stata confermata dall’amico agli agenti della Digos che si sono subito messi sulle sue tracce ad Alcamo. Poi, il trasferimento in Francia. Adesso si sta cercando di trovare gli altri tunisini, una ventina, arrivati a Lampedusa con Brahim Aoussaoui.
Nelle due settimane che è rimasto in Sicilia, sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire, non avrebbe frequentato ambienti radicali né avrebbe fatto trapelare alcun intento terrorista.