E’ stata presentata ieri nella Sala Faust dell’Associazione Culturale “Officina dell’Arte” l’iniziativa “Trilogia del viaggio”: tre giornate dedicate alla musica e ai canti, organizzate ed inserite nella programmazione degli eventi di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.
I temi trattati sono tre: il mare, la terra e il cielo. Il viaggio rappresenta un racconto di come i Siciliani si relazionano con questi tre elementi che la natura offre alla loro terra. Un progetto “Trilogia del viaggio” ideato da Laura Mollica che si sviluppa in tre giornate di spettacolo.
Un viaggio per comprendere quanto la nostra cultura sia un cocktail delle culture del Mediterraneo che si sono susseguite per secoli. Osserviamo come ancora oggi, tale patrimonio culturale, sia presente nel quotidiano attraverso la lingua, la sonorità dei canti, e la spiritualità.
Un viaggio composto da tre spettacoli che oltre ai testi, utilizza musiche e canti di antica tradizione orale, scelti e diretti da Giuseppe Greco.
Insieme a Laura Mollica e Giuseppe Greco, una formazione cameristica composta da: Giuseppe Cusumano (violino-sax soprano), Paolo Pellegrino (violoncello), Daniele Schimmenti (percussioni).
Gli appuntamenti sono Venerdì 19 ottobre, alle 18,00 nella sala Damiani Almeyda dell’Archivio Storico del Comune di Palermo, “Figlio di un Caos minore” viaggio per terre, melologo scritto e recitato dall’antropologo Sergio Grasso sul tema delle zolfare di Sicilia e dell’emigrazione. I canti di lavoro e della tradizione agreste, provenienti dal “Corpus di melodie popolari” di Aberto Favara, che già alla fine dell’ottocento identificò nella scala dorica, quindi di derivazione greca e mediorientale, il fulcro di tutta la nostra musica popolare, fanno da cornice al testo che narra la storia di un giovane “caruso” zolfataro che, dopo avere vissuto il suo viaggio nelle viscere della terra, decide di intraprenderne un altro verso l’America, alla ricerca di fortuna.
La mattina del 19 alle 10,00 invece, all’Istituto comprensivo Maredolce a Palermo, un seminario sul canto popolare siciliano con i ragazzi delle scuole. Una giornata di studio sui temi dei Beni Culturali Immateriali, dedicata ai giovani.
Laura Mollica è un’artista iscritta al REI-Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia, per la convenzione UNESCO – Regione Siciliana, quale “Espressione” dell’Identità siciliana, considerata ambasciatrice della musica siciliana nel mondo, sarà felice di incontrare i giovani, affrontando temi come la trasmissione orale, la rielaborazione comune, descrivendo i vari generi e le tematiche del cantare in siciliano, con l’obiettivo di attrarre i ragazzi e far nascere in loro il desiderio di scoprire le radici culturali che sono alla base della visione del mondo e della vita di qualunque comunità. Giuseppe Greco affronterà il tema della riproposta musicale e, insieme a Laura Mollica, realizzerà un percorso di esemplificazione con l’ausilio di strumenti della tradizione popolare. Al seminario parteciperà anche il giornalista antropologo Sergio Grasso, docente presso l’USAC (University Study Abroad Consortium) l’Università della Tuscia, il quale tratterà il problema della globalizzazione in ambito sociale, economico e artistico.
Sabato 27 ottobre alle 18,30, nella Chiesa di San Matteo sul Cassaro a Palermo, “Shalom” viaggio per mare, spettacolo ispirato alle tradizioni marinaresche, in cui la voce narrante-cantante di Laura Mollica racconta i viaggi, i miti e le leggende del mare, non tralasciando gli aspetti legati alla vita della tonnara e alle più antiche tecniche di pesca. In esso si descrive il difficile rapporto degli abitanti dell’Isola con chi proviene dal mare, ma si evidenziano anche tutte quelle consonanze con i canti di origine orientale che oggi fanno parte della nostra tradizione popolare. “Shalom” è uno spettacolo multimediale, dove convivono musica, canto, recitazione e videoinstallazione.
Trilogia del viaggio si conclude sabato 3 novembre alle 18,00 nella Chiesa di San Saverio all’Albergheria con “O Nici, O Nici” viaggio per cielo, spettacolo musicale ispirato ai temi dell’amore e della morte, con la partecipazione dello scrittore-giornalista Gaetano Basile. Che siano trattati con ironia, con religioso coinvolgimento o con passione, questi due temi così contrapposti, ma strettamente connessi tra di loro, esprimono il vero carattere dei siciliani, il loro profondo rapporto con la memoria. I canti dello spettacolo, espressi in forma cameristica, disegnano un percorso emozionale a tratti intramezzato dai racconti di Basile, raffinato e attento conoscitore dello spirito dei siciliani. Una Sicilia che lascia un’eredità da tramandare senza perdere le radici di una identità che ci contraddistingue.