”I boss moriranno in carcere in poverta”’. Il messaggio secco arriva dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a pochi giorni dalla vicenda di Giovanni Brusca, ergastolano pentito indagato per riciclaggio, fittizia intestazione di beni e tentata estorsione. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, da parte sua, ricorda che il valore dei beni sequestrati e confiscati alle mafie ha raggiunto quota 16 miliardi di euro. Alfano ha parlato a Cortina d’Ampezzo, alla kermesse del Pdl. ”Noi – ha rivendicato – abbiamo reso durissimo il carcere duro. E nel carcere duro ci stanno tutti i boss che le fiction e i tg hanno reso famosi, tutti stanno al carcere duro e quegli ergastoli noi non li intiepidiremo mai e moriranno là, poveri perchè gli abbiamo anche sequestrato i beni”. Ad oggi sono 681 i detenuti sottoposti al regime speciale del 41 bis. Alle parole del Guardasigilli, hanno fatto eco quelle di Maroni, che ha inaugurato un asilo nido in una villa confiscata alla criminalità organizzata a Lonate Ceppino (Varese). Questo asilo, ha spiegato, ”è uno degli oltre 15mila beni che sono stati sequestrati e confiscati in questi due anni per un controvalore di oltre 16 miliardi di euro. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è quello di mettere a disposizione degli enti locali il bene confiscato e per questo abbiamo creato l’Agenzia nazionale. Vogliamo valorizzare il bene sottratto alla mafia, metterlo a disposizione dei cittadini e far vedere che lo Stato c’è e che va sempre fino in fondo”. L’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, ha sottolineato il titolare del Viminale, ”sta entrando in piena attività e già la prossima settimana a Isola Capo Rizzuto (Kr) ci sarà un primo punto sulla questione”. Al convegno in Calabria parteciperanno, tra gli altri, Maroni e Alfano, il capo della polizia, Antonio Manganelli, il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, il direttore dell’Agenzia, Mario Morcone. La sede principale dell’Agenzia è Reggio Calabria; ne è stata quindi aperta una a Roma e ne seguiranno altre – ha annunciato il ministro dell’Interno – a Palermo, a Napoli ed anche a Milano, ”perchè la Lombardia è la quarta regione in Italia come numero complessivo di beni sequestrati alla criminalità organizzata”.
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