Il parroco: "Tutte fesserie" - Live Sicilia

Il parroco: “Tutte fesserie”

La cresima e il Governatore
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“Sono fesserie col botto, anzi cose da cretini”: ecco la risposta piccata e le testuali parole di don Salvatore Cannizzaro, parroco di Santa Susanna, dove domenica pomeriggio si è celebrata la “messa della discordia”, il luogo dove- stando al racconto dell’europarlametare dell’Idv Sonia Alfano- si sarebbe consumato il “trattamento di favore al presidente della Regione Raffaele Lombardo”, presente in chiesa per fare da padrino ad un ragazzo cresimando. Don Cannizzaro era presente in chiesa al momento del “fattaccio”, anche se precisa “l’omelia è stata pronunciata dal celebrante”. Secondo il racconto del sacerdote palermitano, infatti, al Governatore non sarebbe stato riservato nessun posto in prima fila e nemmeno qualsiasi altra forma di riguardo. Nella ricostruzione di don Salvatore, “non soltanto Lombardo non è arrivato in ritardo, ma è perfino arrivato in chiesa, in forma assolutamente privata, alle 6 meno 10, con dieci minuti di anticipi rispetto all’orario di inizio della celebrazione solenne.” Rispetto all’accusa, lanciata sempre da Sonia Alfano con una lettera aperta alla Curia palermitana, di ” aver fatto mera propaganda politica, invitando i fedeli a pregare per Lombardo e per i suoi problemi giudiziari”, Padre Cannizzaro non usa mezzi termini e respinge le accuse al mittente: “Si tratta di bugie grossissime, il presidente Lombardo non è stato neppure nominato, si è parlato solo delle autorità pubbliche in generale e dei loro doveri.” Padre Cannizzaro, la voce evidentemente infastidita dallo scoppio di questa ennesima polemica politica, ci ripete di scrivere tutto perchè si tratta di “una cosa incredibile” e non riesce proprio a capacitarsi: “Non capisco come si possa essere arrivati a montare questo caso, non è successo nulla di tutto questo, a lombardo non abbiamo riservato nessun posto, era presente in chiesa come un normale fedele, uguale a tutti gli altri” Tutto chiarito? Polemica rientrata? Vedremo. Sembra certo, però, che il Governatore ovunque vada, luoghi di culto compresi, porti con sè l’immancabile strascico di polemiche e veleni. Tutti dal sapore chiaramente politico.


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