Caos Bellolampo, coinvolte 50 città | Rifiuti 'a spasso' per 170 Km - Live Sicilia

Caos Bellolampo, coinvolte 50 città | Rifiuti ‘a spasso’ per 170 Km

La discarica di Bellolampo, a Palermo

La sesta vasca della discarica palermitana non è pronta. Così, fino al 16 giugno, diversi centri dovranno portare l'immondizia fino a Siculiana. Viaggi, in alcuni casi, di oltre due ore. Ecco tutti i Comuni interessati.

Palermo - L'emergenza
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PALERMO – Viaggeranno per 170 chilometri i rifiuti che il Comune di Torretta dovrà portare alla prima discarica disponibile. Quella di Siculiana, per la precisione, di proprietà di Giuseppe Catanzaro. Addirittura a Siculiana. È, questo, uno degli effetti del “pasticcio Bellolampo”. Fino al 16 giugno prossimo, infatti, i Comuni che prima conferivano nella discarica palermitana dovranno organizzare viaggi lunghi in media due ore, prima di scaricare l’immondizia nell’Agrigentino. Una emergenza assoluta. E in un certo senso imprevedibile, stando almeno alle parole di qualche giorno fa dell’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto: “La Rap, partecipata del Comune di Palermo, – ha detto l’assessore – avrebbe dovuto completare le operazioni di capping (la copertura superficiale provvisoria del primo settore della sesta vasca per i rifiuti non pericolosi, ndr) delle vasche già sature ma, secondo la nota della Rap pervenuta nella tarda serata del 28 maggio, non solo non potrà farlo entro domenica 31 maggio, come inizialmente previsto, ma ha anche chiesto di ridurre il quantitativo giornaliero di rifiuti conferiti limitandoli a quelli dei soli Comuni di Palermo e di Ustica”.

Da qui, la necessità del governo regionale di intervenire. Attraverso un decreto del presidente della Regione, dal quale traspare la delicatezza della situazione. “Considerate le osservazioni rappresentate da Arpa e Asp di Palermo – si legge nel decreto – relativamente alle problematiche relative alla gestione della discarica di Bellolampo è opportuno sospendere per almeno quindici giorni il conferimento dei rifiuti afferenti le Srr della Provincia di Palermo escluso ovviamente la città di Palermo e Ustica”. Ovviamente, quella del 16 giugno è la nuova scadenza “presunta” per la fine dei lavori, indicata dal Piano di gestione operativa per fronteggiare l’emergenza rifiuti a Bellolampo. “Il divieto di conferimento presso la discarica di Bellolampo – si legge sempre nel decreto firmato da Crocetta – determinerebbe una situazione di grave emergenza ambientale nei Comuni della provincia di Palermo e soprattutto nel territorio di Palermo”.

E così, 50 Comuni faranno “traslocare” i propri rifiuti. I centri interessati sono quelli della Srr Palermo metropolitana (Altofonte, Bagheria, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Borgetto, Capaci, Carini, Casteldaccia, Cinisi, Ficarazzi, Giardinello, Isola delle Femmine, Montelepre, Partinico, Santa Flavia, Terrasini, Torretta, Trappeto, Villabate), quelli della Srr Palermo provincia Ovest (Bisacquino, Bolognetta, Campofiorito, Camporeale, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Misilmeri Monreale, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi, Prizzi, Roccamena, Roccapalumba, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Vicari), e quelli della Srr Palermo provincia Est (Altavilla Milicia, Baucina, Campofelice di Fitalia, Cefalà Diana, Ciminna, Mezzojuso, Ventimiglia di Sicilia e Villafrati). Questi comuni “possono conferire i rifiuti prodotti nei rispettivi territori – si legge nel decreto – presso l’impianto gestito dalla Catanzaro costruzioni srl”. E quasi tutti dovranno far percorrere ai propri camion, tratte superiori ai 100 chilometri. Almeno un’ora e mezzo di tragitto, in cui verranno portati a spasso i rifiuti.

“Si tratta – ha aggiunto la Contraffato – di una scelta obbligata, confermata anche dagli organi tecnici, e dovuta unicamente ai ritardi accumulati da Rap. L’impianto di Tmb, ovvero di Trattamento meccanico biologico, è ormai completo e dotato anche di collaudo statico: un risultato conseguito nei tempi solo grazie all’impegno della Regione. Ma è assurdo constatare come non possa ancora entrare in funzione per la mancanza, da parte di Rap, di mezzi e professionalità adeguatamente formate”. La nuova polemica tra Regione e Comune, insomma, è già pronta.


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