ROMA – La Marina militare ha diffuso il video del naufragio del peschereccio carico di migranti, avvenuto mercoledì nelle acque del Mediterraneo. Sono 562 le persone salvate, cinque i morti recuperati e c’è il timore che altri siano rimasti intrappolati nella stiva dell’imbarcazione andata rapidamente a fondo. La scena – avvenuta ad una ventina di miglia dalle coste libiche – la racconta una cruda sequenza di foto scattate dal pattugliatore della Marina intervenuto in soccorso: si vede un vecchio peschereccio di legno col ponte stipato all’inverosimile di persone, alcune con il giubbotto di salvataggio, altre no; lo scafo ondeggia paurosamente sotto il peso dei passeggeri, si piega sul lato sinistro ed infine si ribalta completamente inabissandosi in breve tempo. E’ sempre la Marina a informare sulla dinamica. Il pattugliatore Bettica, impegnato nell’attività di sorveglianza e sicurezza marittima nel Canale di Sicilia, ha individuato al largo delle coste libiche un peschereccio in “precarie condizioni di galleggiamento con numerosi migranti a bordo”.
*Aggiornamento ore 18.35
Sarebbero un centinaio i dispersi nel naufragio di ieri a largo della Libia. Lo hanno raccontato i superstiti sbarcati a Porto Empedocle a bordo della nave “Bettica” della Marina che li ha soccorsi. Tra loro due migranti che avrebbero perso in mare il figlio di sei anni. I naufraghi hanno raccontano ai mediatori culturali che sul peschereccio si erano imbarcati in 650. Ma sulla Bettica ci sono circa 540 persone. All’appello mancherebbero dunque oltre 100 persone. Sono saliti a 4, intanto, i migranti portati in ospedale, ad Agrigento. Uno è stato fatto sbarcare su una barella. Fra i trasferiti al pronto soccorso, ma in questo caso in via precauzionale, anche una donna in avanzato stato di gravidanza. “Dopo le operazioni di salvataggio, ho indossato la mascherina e sono andato sul ponte di ruolo. C’erano tanti bambini. Io avevo dato priorità di imbarcare donne e bambini. Sul ponte c’era una bambina di meno di un anno con un orsacchiotto bianco più grande di lei. Un peluche che i miei uomini non so come abbiano trovato. La bambina mi sorrideva e quella è stata la gioia più grande”. Lo ha detto il comandante della nave Bettica della Marina Militare, il capitano di fregata Francesco Iavazzo, mentre i naufraghi salvati venivano sbarcati sul molo di Porto Empedocle (AG). “Abbiamo recuperato queste persone in condizioni estreme – ha spiegato – il barcone era in precarie condizioni di galleggiabilità, sia per il sovraffollamento sia per il mare. Erano su un piccolo peschereccio che aveva già imbarcato acqua. Urlavo: ‘state seduti, state calmi, ci vorrà del tempo, non vi muovere, aspettate, credeteci’. Ma non lo hanno fatto. Abbiamo recuperato tutti, ma non escludo che ci siano dei dispersi. Il nostro impegno è massimo – ha concluso – appena finiremo qui, usciremo di nuovo in mare. Ci mettiamo il cuore, l’anima. Queste nostre navi hanno equipaggi d’oro”.