CATANIA. Chiamarlo scontro sarebbe esagerato. Oltreché fuorviante. No, non ci troviamo nel bel mezzo di una lotta. Ma ciò che è certo, però, è che all’interno del Pd catanese le scosse d’assestamento si moltiplicano di giorno in giorno. Movimenti tellurici che rischiano di destabilizzare un centrosinistra che non ha ancora definito alleanze e strategie per le amministrative. Ma che, in compenso, ha individuato gli uomini: Enzo Bianco da una parte, Giuseppe Berretta dall’altra. L’uno non vuole le primarie (“Terrebbero fuori tantissima gente che appoggia la mia candidatura”), l’altro le acclama e reclama (“Atteniamoci alle regole e diamo la possibilità alla gente di scegliere”). Insomma, due vedute diametralmente opposte. Ed allora, fa specie vedere un Pd che, in attesa di un centrodestra dilaniato che a sua volta prova a raccogliere i cocci di ciò che rimane, riesce nell’impresa di farsi la guerra da dentro. Un fuoco amico che alla lunga potrebbe rivelarsi devastante.
L’ultima della serie parte da sabato scorso quando uno dopo l’altro si sono susseguiti fiumi di comunicati stampa a favore delle Primarie (LEGGI L’ARTICOLO). Una marcatura stretta che l’entourage di Bianco non ha certo gradito tanto da far sbottare il senatore: “Sono concentratissimo nel dare il mio contributo per le Politiche. Penseremo dopo alla campagna elettorale per le amministrative”, aveva detto parola più parola meno. E quasi a voler riequilibrare le cose, ci ha pensato il deputato regionale Concetta Raia a bacchettare il segretario del suo stesso partito: “Sarebbe stato opportuno che il segretario provinciale Luca Spataro prima di confrontarsi con i futuri alleati del centrosinistra per il voto amministrativo lo faccia con tutta la direzione del partito a cui è demandata ogni decisione finale su metodi, criteri e strategie politiche da adottare adesso è importante che tutto il gruppo dirigente si mobiliti per strappare voti al centrodestra e per raccogliere il consenso degli indecisi perché la sfida è troppo alta per farci distrarre da altro”.
“Personalmente, sono concentratissimo sulle Politiche – confida a Livesiciliacatania lo stesso Spadaro – Occorre tenere in considerazione che i tempi per le amministrative sono strettissimi: mi sto limitando a costruire la struttura e nulla più. La stessa Raia qualche tempo fa diceva che le polemiche non servono: bene, io non ho intenzione di farne”. Il segretario del Pd tocca, poi, il tasto delle Primarie: “Il tema è nel Dna del partito. A Catania va fatta una scelta seria dopo dodici anni di malgoverno della destra ed il passaggio delle Primarie mi pare il metodo migliore”.
E domani a far idealmente da paciere ci sarà Pierluigi Bersani. Ma Primarie o meno, l’impressione è che le scosse di assestamento siano tutt’altro che concluse.