Il Pdl abbandona Micciché |Sì al ticket Lagalla-Musumeci - Live Sicilia

Il Pdl abbandona Micciché |Sì al ticket Lagalla-Musumeci

Il pressing di alcuni big del Pdl avrebbe convinto Berlusconi a non puntare più sull'ex pupillo, Gianfranco Micciché, ma su un ticket Lagalla-Musumeci che garantirebbe più chance di vittoria e accontenterebbe il partito sia a Palermo che a Catania.

IL PUNTO SULLE REGIONALI
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Caligola spazza via la candidatura nel Pdl di Gianfranco Micciche’. E’ questo il dato nuovo che viene fuori da un lungo ponte di Ferragosto, vissuto più sul filo del telefono che sotto l’ombrellone. Anche Berlusconi avrebbe preso atto che la corsa del suo “pupillo” va fermata prima di fare troppi danni ad un partito sempre più diviso. Il cavaliere avrebbe addirittura demandato al fido Gianni Letta la pratica Sicilia. E sono iniziate di nuovo le consultazioni.

Decisive sono state le resistenze palermitane e quelle catanesi, che hanno il volto di Francesco Cascio da un lato e di Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione dall’altro. La linea del Pdl e’ quella: o tutti politici o nessun politico di professione. Se passa la candidatura di Micciché, avrebbe detto Cascio, non vedo perché non possa essere io il candidato. Stessi input arrivati dalle falde dell’Etna.

E così l’idea che prende forma e che potrebbe essere addirittura ufficializzata gia’ nelle prossime ore e’ quella di una sorta di ticket Palermo-Catania. Col Rettore di Palermo Roberto Lagalla candidato presidente e il catanese Nello Musumeci già indicato come vice. Una soluzione che accontenterebbe un po’ tutti, tranne Micciché. Gli ultimi sondaggi danno il Pdl sopra il 25 per cento in Sicilia orientale e poco sotto la soglia del 20 in quella occidentale. L’accoppiata Lagalla-Musumeci porterebbe al superamento di molti steccati, darebbe un connotato più tecnico che politico alla candidatura e ingolosirebbe anche molti elettori di centro ai quali non é andata giù l’alleanza dell’Udc con il Pd di Rosario Crocetta. Non a caso Lino Leanza é stato ospite, come rivela Firrarello nell’intervista a Livesicilia, della convention estiva al lido Naxos, quartier generale del pdl catanese.

La candidatura Lagalla sarebbe stata benedetta anche da Angelino Alfano, da sempre in ottimi rapporti col Rettore e negli ultimi giorni ci sarebbe stato un sostanziale via Iibera anche dall’area che fa riferimento al presidente del Senato Renato Schifani. Soddisfazione sarebbe stata manifestata anche dal Pid mentre la macchina di voti catanese di Musumeci si sarebbe già messa in movimento.

Restano sul tappeto alcuni nodi. Primo fra tutti la reazione della deputazione palermitana che dava ormai per scontata la candidatura Micciche’. Con l’ex sottosegretario in lizza molti posti al sole in caso di vittoria elettorale sarebbero stati garantiti anche per i vari Scoma, Cimino, Bufardeci, per gli uomini di Dore Misuraca e per quelli di Francesco Cascio. La candidatura Lagalla restringerebbe gli spazi perche’ il Rettore, rimasto in silenzio in questi giorni e pronto ad un lungo viaggio in Argentina, avrebbe soltanto chiesto nel caso di una sua candidatura, mani libere nella costruzione di un esecutivo che vorrebbe fatto piu’ da tecnici che da politici, nel solco tracciato dalla sua esperienza universitaria nobilitata quest’anno da un attivo di bilancio dopo anni di deficit.

Resta anche il nodo Micciché. Che farà l’ex manager di Publitalia davanti a questo nuovo scenario? Farà un passo indietro e anche Grande Sud farà parte di questa coalizione? Resterà in lizza da solo togliendo voti al Pdl pur avendo poche chances di farcela in solitario? Dalle mosse di queste ore sembrerebbe che Micciché vada avanti per la sua strada. Il comunicato di Grande Sud che conferma l’impegno a presentare candidati “competenti, professionali ed eticamente” inattaccabili dimostra che il progetto Micciché-presidente non si é fermato.

Infine il nodo Lombardo. Mentre l’ipotesi Micciché lasciava aperti spiragli per un accordo tra ex nemici, il ticket Lagalla-Musumeci taglia la testa a questa eventualità. La parola d’ordine é discontinuità. Con tutte le conseguenze del caso. Per questo Lombardo si sta guardando intorno ma rischia di restare isolato da un lato e dall’altro. Col Pd di Crocetta che gli vomita giornalmente insulti e il Pdl che ne prenderebbe ulteriormente le distanze. Non basta al governatore dimissionario l’appoggio di Briguglio e di Fli per fargli dormire sonni tranquilli.

A sinistra, intanto, nonostante alcuni mal di pancia centristi e dell’area che fa capo a Ignazio Marino, sul nome di Crocetta sembrerebbe esserci un’ampia condivisione. Che lascia fuori per il momento la sinistra pi§ estrema che convergerebbe su Claudio Fava e l’Idv di Orlando che vorrebbe tirare dal cilindro il nome nuovo. E che su questo sta lavorando, tentando di convincere qualche esterno di fama (contatti ci sarebbero addirittura con qualche magistrato) o ripiegando su una soluzione interna che risponde al nome, come anticipato da Livesicilia, di Fabio Giambrone. Nell’attesa Pippo Russo conferma che mai nessun accordo potr° essere stretto con chi ha sostenuto il governo Lombardo. Crocetta lancia invece l’ipotesi della grande coalizione d’ispirazione tedesca: è il preludio all’alleanza con il nuovo polo di postlombardiani e finiani? O una mano tesa al Pdl non ancora uscito dalle secche? O ancora un messaggio in codice a Orlando e soprattutto allo stesso Micciché per un “governo dei migliori” sul quale proprio Crocetta e Micciché discussero ad inizio estate?

Il tempo stringe e le decisioni dovranno essere prese nel giro di qualche ora. Domani sulla Gazzetta ufficiale potrebbe già essere pubblicato il decreto con la data dell’indizione dei comizi. Dopo sarà già tempo di raccogliere i nomi per formare le liste.

 


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