L’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Massimo Russo, “non è stato in grado di portare a compimento la riforma del sistema sanitario né relativamente ai suoi contenuti tecnico-amministrativi, né relativamente agli aspetti programmatico – politici della stessa”. E’ il giudizio espresso dal gruppo del Pdl all’assemblea regionale siciliana, che stamani ha presentato alla stampa una mozione di sfiducia e censura nei confronti dell’esponente del governo Lombardo. Un atto di accusa lungo dieci pagine, che verrà depositato ufficialmente nelle prossime ore. “Chiediamo – ha detto Giuseppe Limoli – che venga discussa e votata dopo l’approvazione di bilancio e finanziaria, che per noi sono prioritari”.
Dieci pagine fitte di “premesso” e “considerato” e con un epilogo inequivocabile: sfiducia per “non avere fatto la riforma tanto sbandierata” e censura “nei confronti del perpetrato atteggiamento dell’assessore, che sfrutta sistematicamente i mezzi d’informazione per propagandare risultati inesistenti, diffondendo consapevolmente notizie false al solo fine di sfruttare l’opinione pubblica per un proprio tornaconto”.
Critica dopo critica il Pdl “demolisce” l’intero operato di Russo e denuncia che “la crisi in cui versa il sistema sanitario regionale a causa della mancata applicazione dell’annunciata riforma della sanità con la legge 5 del 14 aprile 2009 ha raggiunto livelli intollerabili e insostenibili, certificati da frequentissimi casi di malasanità ampiamente documentati dalla stampa locale e nazionale”.
“Stupisce – si legge nel documento – sempre più la patologica ostinazione con cui l’assessore alla Sanità con toni trionfalistici continua ad attribuirsi meriti che non ci sono, rimuovendo sistematicamente il periodo di gestione della sanità che intercorre tra il 2006 e il 2008”. “I 4000 mila posti di lungodegenza e riabilitazione non sono stati istituiti – dicono dal Pdl – nonostante le promesse reiterate di garantire i servizi e l’assistenza alle fasce più deboli della popolazione, a fronte della eliminazione dei 2700 posti letto nel pubblico” e “i Presidi territoriali assistiti, indispensabili strutture filtro, a quasi due anni dall’approvazione della legge, non sono stati avviati, ad accezione dell’Enrico Albanese di Palermo, attualmente contenitore vuoto, e della vergognosa inaugurazione del PTA di Giarre”.
Gli esponenti del Pdl lamentano poi che “in assoluto dispregio della tanto decantata azione di trasparenza e legalità non si sono ancora potute conoscere, seppur chieste per il tramite dell’attività ispettiva parlamentare, le regole osservate per le nomine dei 17 direttori generali e delle decine e decine di direttori sanitari e amministrativi delle aziende sanitarie e ospedaliere e quali siano stati i criteri utilizzati per le nomine dei revisori dei conti delle aziende sanitarie e ospedaliere”.
E ancora “si attendono risposte in merito alla crescita esponenziale dei costi del servizio del 118 e dal 18 maggio 2010 il gruppo PDL aspetta invano un riscontro alla interrogazione con cui si chiedevano chiarimenti in ordine al bando di gara emanato dall’assessore Russo avente per oggetto: servizi di consulenza direzionali ed operativi per un importo di 21.121.377 euro, bando che suscita più di un legittimo sospetto per certe strane condizioni di partecipazione e la cui durata sarebbe di tre anni, prevedendo una media di occupati per anno di circa 23 unità con una retribuzione per ognuna di 1.250 euro al giorno”.
Come “prove” il Pdl cita poi i dati diffusi dalla commissione parlamentare per gli errori sanitari che “pongono la Sicilia come la seconda regione, dopo la Calabria, a detenere il record per casi di malasanità”. Quella di Russo per il Pdl è “un’azione amministrativa raffazzonata ed estemporanea”.
“Quella di presentare la mozione – ha sottolineato Limoli – è una scelta politica seria e riflettuta. Il riallineamento dei conti è da accreditare alla gestione Lagalla (predecessore di Russo ndr.) , una verità che emerge dagli atti ufficiali della Corte dei Conti. Lamentiamo – ha ribadito – un’applicazione dissennata della legge di riforma del sistema sanitario , che ha prodotto tutti quei casi che oggi ci sconvolgono”.
Nel mirino del Pdl anche la situazione dell’ospedale Civico di Palermo, con le dimissioni del manager chieste dallo stesso Russo in diretta tv. “L’assessore Russo – recita la mozione – invece di ammettere il fallimento della propria gestione assessoriale, ha individuato nel manager del Civico. Allegra, l’unico responsabile del disastro invitandolo a dimettersi, pensando, in tal modo, di autoassolversi dalle sue gravissime responsabilità. Non si capisce il motivo per cui le dimissioni invocate in diretta televisiva non siano richieste ed imposte anche per il dottor Salvatore Cirignotta manager dell’ASP 6 di Palermo, nei cui confronti il collegio dei Revisori ha respinto all’unanimità più volte il bilancio consuntivo del 2009, avendo riscontrato un buco da 2 milioni e mezzo di euro”.
Bocciata anche la nomina di Pullara a commissario straordinario della struttura ospedaliera. “Dopo aver blaterato di trasparenza e indipendenza – ha detto Limoli – oggi leggiamo che il ‘traghettatore’ del Civico altro non è che un uomo politicizzato, che nel 2008 è stato il candidato sindaco dell’Mpa a Licata. Sarà l’ennesima coincidenza…”.