E’ scontro (in diretta) alla direzione del Pdl e verte, in buona sostanza, anche sulla Sicilia e sulla spaccatura del Pdl in due tronconi. Berlusconi parla dal pulpito, Fini lo interrompe, gli chiede conto proprio della situazione siciliana. Berlusconi promette un intervento risoluto. Dice che non era opportuno aprire la vertenza in campagna elettorale e dice che si porrà rimedio, come concordato tra i coordinatori, con un laconico “da martedì…”. Non prima di avere accusato Fini di essere stato corresponsabile della spaccatura pidiellina in Sicilia con i suoi uomini.
Ma già prima, Fini aveva puntato il dito sulla posizione “anomala” dell’isola: “Verdini è stato bravissimo con Bondi e La Russa ma perché in Sicilia convivono due partiti, il Pdl e il Pdl Sicilia? E il Pdl Sicilia è guidato da un uomo di Berlusconi, Micciché, e non da un eretico vicino a Fini. Allora non pongo un problema reale quando dico di discutere delle modalità di organizzazione – aggiunge Fini – Prima di buttarle quelle idee spero che vengano esaminate”.