ROMA – Rinviata al 29 maggio la decisione sul caso Palermo presso la Corte d’Appello federale. Il presidente del collegio, Sergio Santoro, si è infatti astenuto dal giudizio a seguito della notizia di stampa che lo vorrebbe coinvolto in inchieste giudiziarie come indagato.
L’udienza era in programma alle 14.30 in Corte Federale d’Appello e rappresentava il secondo e decisivo grado di giudizio dopo il ricorso presentato dallo stesso club di viale del Fante dopo la decisione del Tribunale Federale di condannare i rosanero all’ultimo posto in classifica della serie B e dunque conseguentemente richiedere la retrocessione in serie C.
Il Palermo, prendendo atto dell’astensione comunicata in udienza dal presidente della Corte federale d’Appello Sergio Santoro per le notizie di stampa apparse su presunte indagini a suo carico “si rammarica che ancora una volta non sia riuscita ad ottenere tempestivamente risposta alle proprie istanze, per motivi estranei al procedimento in cui si trova coinvolta”. “La decisione del presidente Santoro – si legge su una nota del club – espressamente motivata ai sensi dell’art. 51 cpc ultimo comma (sussistenza di gravi ragioni di convenienza), aggrava ulteriormente la posizione della società, che si trova a subire un ulteriore ritardo nella definizione della vicenda”. Il Palermo annuncia anche che “all’udienza fissata per il prossimo 29 maggio la società, con i propri avvocati ribadirà con forza le proprie ragioni, per fare valere i diritti del club e della città, convinta di potere ribaltare l’ingiusta sentenza del Tribunale federale nazionale”.
Tutto rinviato, quindi di qualche giorno. Quali sono gli scenari? Qualora venisse confermata in pieno la sentenza di primo grado le decisioni prese dal Tribunale Federale Nazionale in merito al caos societario diventerebbero effettive sia per il club che per l’allora presidente Giovanni Giammarva. Da verificare invece sarà l’inammissibilità al deferimento nei confronti di Maurizio Zamparini, a causa del fatto che l’ex patron della società di viale del Fante non è più tesserato dello stesso club. In caso di conferma dunque sarebbe confermata la retrocessione in C del Palermo i due anni di inibizione per Giovanni Giammarva, che all’epoca dei fatti era presidente del Palermo; i cinque ad Anastasio Morosi. Nel caso di pena attenuata ai rosanero potrebbe essere comminata una penalizzazione tale da perdere la possibilità di partecipare ai playoff, già partiti, quindi con almeno un -15 che porterebbe i siciliani sotto l’ottavo posto ma mantenendo almeno la serie cadetta. Mentre l’ultima ipotesi, attualmente la meno percorribile, vedrebbe la Corte Federale d’Appello accogliere la richiesta del club rosanero circa l’inammissibilità del deferimento con il Palermo nuovamente al terzo posto conquistato nella stagione in corso ed i playoff, che la Lega di B ha deciso di far partire comunque senza i rosanero, che andrebbero dunque annullati e fatti ripartire con i siciliani nuovamente in corsa addirittura per un posto in A con gli uomini di Delio Rossi che fino ad ieri si sono allenati come se ci fosse ancora questa possibilità.