CATANIA – Cinque mesi non sono poi così tanti. Passano in fretta e, in men che non si dica, Catania si troverà a eleggere un nuovo – o forse no – primo cittadino. Lo sanno bene gli esponenti politici nostrani che, anche se in sordina e con un occhio ben aperto sull’esito del voto nazionale del prossimo 4 marzo, si stanno già organizzando per la conquista di Palazzo degli Elefanti. Chiunque sarà il candidato, a destra più che a sinistra dove, a quanto pare, ci sarà un’altra volta Enzo Bianco, saranno le liste a determinare il nuovo primo cittadino, considerando tra l’altro l’effetto trascinamento.
Sul fronte centrosinistra, accanto alla lista del Partito democratico, potrebbero spuntarne altre. Già, perché la frammentazione del partito siciliano fa impallidire le divisioni romane, con numerosi big pronti a dire la loro. Non è escluso dunque che, accanto a quella ufficiale, con tanto di simbolo, possano sorgere altre liste, magari ispirate ad altre anime del vasto partito di sinistra. Dove sono tanti capi bastone che potrebbero voler piazzare qualche bandierina.
Ad esempio una lista che faccia riferimento diretto al deputato regionale piddino e campione di voti Luca Sammartino, cui sono legati politicamente molti consiglieri comunali e di quartiere che potrebbero riempirla di nominativi.
Anche il duo Concetta Raia – Angelo Villari, anima Demosì del Pd, potrebbe voler “gareggiare” nella corsa elettorale, con una propria lista, non certo in rottura con il partito ma utile a mantenere la propria identità. Giuseppe Berretta, invece, deputato alla Camera e tra i principali oppositori interni al sindaco Bianco, almeno all’inizio dell’attuale sindacatura, potrebbe voler tentare la strada di una lista di riferimento, anche se gli uomini e le donne a lui vicini sembrano, ormai, aver preso altre strade.
Anthony Barbagallo, esponente dell’area dem e vicino al ministro Franceschini, potrebbe partecipare alla corsa per la conquista del Palazzo mettendo alcuni uomini chiave all’interno della lista del Pd, con nuovi volti “sganciati” dalle passate avventure elettorali.
Sempre all’interno del centrosinistra, a meno di salto della staccionata, dovrebbe trovarsi anche la lista di Sicilia futura nella sua declinazione etnea. Attualmente, la formazione Catania futura, in appoggio esterno alla maggiorana di Enzo Bianco, conta quattro consiglieri. L’ex esponente dell’Udc lombardiano potrebbe voler ripercorre la stessa strada, salvo poi decidere in quale coalizione schierare i suoi. Il tira e molla con il Partito democratico degli ultimi mesi, con tanto di ultimatum non proprio velato, potrebbe infatti culminare con il passaggio dei futuristi nel centrodestra. Dove il patto dell’arancino siglato per le Regionali potrebbe ripetersi, con l’Udc al posto dei leghisti di Salvini.
Sul fronte centrodestra, al netto dei rumors che vorrebbero già siglato un patto del Nazareno in salsa etnea, si lavora invece al candidato sindaco da contrapporre a Enzo Bianco. Il nome dell’ex vicepresidente dell’Ars ed eurodeputato di Forza Italia, Salvo Pogliese, avanzato e mai smentito, potrebbe però sfumare di fronte a una più comoda candidatura al Parlamento. Cruccio della coalizione che ha incoronato Nello Musumeci presidente della Regione, in questa fase, sarebbe proprio la scelta dell’uomo giusto, che potrebbe essere un esponente del partito come anche una new entry, prelevata dal mondo delle professioni.
Facile prevedere anche la lista DiventeràBellissima, dopo la “promozione” da movimento fondato da Musumeci e dai suoi uomini, a partito e l’annuncio dei rappresentanti di voler gareggiare in tutti gli agoni politici. Presentando, perché no, magari il proprio candidato.
Nel centrodestra, quasi sicuramente, si troverà anche una lista diretto riferimento di Alessandro Porto, il consigliere comunale, che il passaggio repentino dal centrosinistra a Forza Italia in occasione del voto regionale ha reso particolarmente noto. L’ex delfino del sindaco Bianco gode infatti di un ampio sostegno (alle Regionali ha preso circa 6 mila voti di cui quasi 2000 solo a Catania) e, per quanto difficilmente sarà ricandidato, proverà a “occupare” qualche scranno di Palazzo degli Elefanti con i suoi uomini.
Pronta anche la lista Fratelli d’Italia, partito decisamente protagonista per la vittoria di Nello Musumeci alle Regionali. Attualmente, sono tre gli esponenti del partito di Giorgia Meloni in Consiglio comunale, ma pare che la formazione stia riscuotendo sempre più successo.
Tra centristi, un occhio su Catania sembra che lo tengano anche gli ex Ap, Pino Firrarello e il genero Giuseppe Castiglione. Con Angelino Alfano fuori dai giochi, i due, che hanno sostenuto l’amministrazione Bianco con un’opposizione spuntata, potrebbero piazzare i loro uomini dentro liste civiche a sostegno dei democratici o organizzare una squadra tutta loro. E aspirare così a ottenere qualche seggio, restando così “vivi” a livello politico.
Al centro potrebbe spuntare una lista che fa riferimento a Marco Forzese. Il più volte deputato regionale vicino a Pierferdinando Casini, oggi estromesso dall’agone politico, potrebbe tornare protagonista con una formazione tutta sua per la corsa a Palazzo degli Elefanti.
In casa degli autonomisti, non ci sarà il suo nome, molto probabilmente, ma i suoi uomini sì. Sulla scorta delle scorse amministrative del 2013, Raffaele Lombardo dovrebbe mettere in campo le sue pedine. Non si sa se come Grande Catania, il gruppo che attualmente rappresenta gli autonomisti a Palazzo degli Elefanti e che, nel 2013, è riuscito a eleggere ben 6 consiglieri, alcuni dei quali poi passati ad altre formazioni, la presenza di una lista dell’ex presidente della regione non dovrebbe essere in discussione.
Lombardo, poi, potrebbe interessarsi anche al nascente “partito” delle periferie. L’idea lanciata dal consigliere Massimo Tempio – ex presidente della quarta municipalità – lungi dal restare una boutade, sembra stia prendendo corpo e attirando consensi. Tra i quali quello di un altro ex presidente di quartiere, Sebi Anastasi. L’ex presidente della quinta municipalità anzi accetta e rilancia, chiamando a raccolta tutti gli esponenti delle municipalità che, questa è cosa nota, sono pronti a fare il grande salto verso il Comune. L’ex presidente della Regione potrebbe non limitarsi a presentare le liste: secondo i bene informati, infatti, potrebbe esprimere anche un candidato sindaco.
Nella corsa a Palazzo degli Elefanti, dovrebbe gareggiare anche la lista Cento Passi poi, riferimento della sinistra radicale, alla quale potrebbe affiancarsi un’altra formazione civica, o più di una, a sostegno dell’eventuale candidato. Che potrebbe arrivare dal terzo settore.
Infine, il Movimento 5 Stelle: anche tra i pentastellati è caccia al candidato. Una bella gatta da pelare per i grillini che nel 2013, in controtendenza con tutto il Paese, non riuscirono a eleggere nemmeno un consigliere. Un altro flop, in casa 5 Stelle, sarebbe da scongiurare.