“Ora basta la gente ha paura. I migranti liberi di circolare importunano le nostre donne, fanno i propri bisogni dietro le case, davanti le scuole, di fronte ai bambini. Camminano a gruppi impedendo la vita sociale normale dei lampedusani. Non si può consentire”. Lo dice il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis (nella foto), commentando la situazione dell’isola dove nelle ultime settimane sono giunti oltre seimila migranti che sono già stati trasferiti: nel centro di accoglienza ne rimangono circa settecento. Per questo il sindaco ha predisposto un’ordinanza che vieta la circolazione dei clandestini sul territorio comunale. “La presenza di questa gente – dice De Rubeis – che noi accogliamo come sempre abbiamo fatto a patto che si rispettino le regole, ora incute timore. E queste persone non fanno nulla per non aggravare questa sensazione. Le donne devono camminare accanto ai loro mariti, le ragazzine vengono molestate e scappano, i bambini non sono più liberi di giocare. Non c’é serenità. Per non parlare del fatto che Lampedusa è una terra a vocazione turistica e questo stato di cose sicuramente danneggia e danneggerà l’economia”.
“Se lo Stato vuole questo lo dica chiaramente – conclude – Noi non ci stiamo. Il Cie può ospitare 1200 persone. Ce ne sono settecento. E ci sono 500 esponenti delle forze dell’ordine che però non riescono a far vedere la propria presenza su tutto il territorio. I clandestini escono a gruppi di 20-30 invadono una strada, un bar e non c’é sicurezza. Non deve accadere. I migranti devono rimanere nel centro ed essere trasferiti entro 48 ore”.