Il suk e il museo "in gabbia" | Un giorno di caos a Ballarò - Live Sicilia

Il suk e il museo “in gabbia” | Un giorno di caos a Ballarò

Il mercato abusivo in corso Tukory di fronte al museo di paleontologia e geologia Carlo Gemmellaro

Il mercato abusivo circonda l'area compresa tra corso Tukory, piazza San Francesco Saverio e via Mongitore. La cancellata del museo utilizzate per esporre abiti usati e merce di dubbia provenienza. Tutto a pochi metri dall'itinerario arabo-normanno.

PALERMO – L’esercito degli abusivi non si arrende, rincara la dose e invade una zona sempre più ampia del centro storico della città. L’area compresa tra corso Tukory, piazza San Francesco Saverio e via Mongitore continua ad essere presa d’assalto dagli ambulanti che quotidianamente collocano le loro bancarelle lungo i marciapiedi: ad essere circondato da merce di ogni tipo è anche il museo di paleontologia e geologia Gemmellaro, il quale accesso viene ogni giorno bloccato da biciclette, mobili e oggetti vari che i venditori recuperano spesso tra i rifiuti.

Un vero e proprio “suk” a due passi dal mercato di Ballarò, più volte fatto sgomberare dalla polizia municipale e dalle operazioni interforze coordinate dalla Questura di Palermo, ma che a distanza di pochi giorni da ogni blitz riprende vita. E così, a pochi metri dall’itinerario arabo-normanno riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, ecco sorgere senza sosta il regno dell’illegalità, dove ladri e ricettatori fanno affari ad ogni ora del giorno e della notte puntando a realizzi economici immediati.

D’altro canto, specie la domenica mattina, alla ricerca di oggetti a basso costo ci sono decine di palermitani che affollano quello che una volta era un semplice mercatino dell’usato: telefoni cellulari, decoder, biciclette, servizi di piatti, televisori e computer vengono venduti a prezzi bassissimi. L’esposizione è davanti agli occhi di tutti, anche a quelli di chi lavora nel museo ormai “in gabbia”. Persino l’ingresso riservato ai disabili che si trova sul retro dell’edificio che ospita il Gemmellaro, viene quotidianamente reso inaccessibile dalle bancarelle.

“Il nostro impegno rischia di essere inutile – dice il direttore del museo, il professore Valerio Agnesi – se continua così i turisti non si avvicineranno più. Il Gemmellaro custodisce più di seicentomila reperti, oltre allo scheletro umano di donna più antico finora trovato in Sicilia. Lavoriamo sodo per far conoscere i nostri tesori il più possibile, ma non possiamo andare avanti in un contesto del genere. E’ una vera e propria invasione, la situazione peggiora sempre di più. Quando questi ambulanti vanno via lasciano la zona piena di rifiuti, molti dei quali vengono gettati nel giardinetto intorno al museo. Non è concepibile l’assenza di un intervento risolutivo. Eppure – prosegue Agnesi – l’anno scorso, dopo un incontro al nostro museo a cui ha partecipato il sindaco Leoluca Orlando, la situazione sembrava migliorata. Dopo le nostre richieste la polizia municipale ha presidiato la zona, ma poi tutto è tornato come prima”.

Il museo continua così ad essere sfregiato da cumuli di abiti usati appesi lungo le proprie cancellate, i disabili non possono accedere all’ingresso loro dedicato e la merce rubata resta ancora lì. “Noi residenti – dice Costantino Borromeo – non ne possiamo più. Mi chiedo come sia possibile permettere che accada tutto ciò. Ci sentiamo soli, abbandonati. L’amministrazione comunale sembra essersi arresa di fronte a questa invasione, sembra non ci siano strumenti per combatterla. E a subirla siamo noi, circondati dal mercato del rubato, dei rifiuti, della sporcizia, del malaffare. Essere palermitani non può voler dire essere succubi dell’illegalità”.


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