PALERMO – Il Tar sconfessa Michela Stancheris. Il tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso dell’Inda contro la revoca dei finanziamenti 2009 decisa dall’assessorato regionale al Turismo. Oggetto del contendere il decreto dell’anno scorso con il quale la Regione ha deciso di riprendersi i fondi – un milione e 75 mila euro – concessi nel 2009 per le tragedie greche portate in giro per la Sicilia dalla fondazione.
Per l’assessorato, fra le altre cose, l’Inda ha usato i fondi per un progetto – battezzato col nome “Inda in tournée” – diverso da quello originariamente finanziato e ha omesso di dichiarare che per la stessa iniziativa, costata due milioni e 150 mila euro, la fondazione ha ottenuto anche 10 mila euro dall’assessorato ai Beni culturali e ha incassato 35 mila euro dallo sbigliettamento. Per la fondazione, però, il problema non si pone, visto che gli altri fondi sono stati utilizzati per coprire spese diverse da quelle finanziate dall’assessorato al Turismo. L’Inda, difeso da Carlo Comandé ed Enzo Puccio, sostiene inoltre che l’evento è lo stesso e la rimodulazione è stata concordata con l’assessorato e contesta alla Regione la mancata valutazione delle argomentazioni fornite a propria difesa.
Per i giudici Nicola Maisano (presidente), Aurora Lento (consigliere) e Lucia Maria Brancatelli (referendario ed estensore) “l’amministrazione regionale non ha offerto alcuna giustificazione delle ragioni per le quali la realizzazione di parte delle rappresentazioni classiche al di fuori del Teatro greco di Siracusa sia da considerarsi priva di tale requisito” e che “la presenza nominalistica della dicitura ‘Inda in tournée’ non può essere considerata un nuovo progetto ma rappresenta solo una delimitazione dell’originario progetto a talune delle rappresentazioni classiche già inserite nella domanda di finanziamento”. La sentenza (numero 1294/2015) è stata depositata oggi.
Soddisfazione a Siracusa. “La decisione dei giudici del tribunale amministrativo – commenta il presidente della fondazione Giancarlo Garozzo – premia il lavoro portato avanti ogni anno dall’Istituto e dal suo personale. È il segno più tangibile che nulla di anomalo è da ricercare nella gestione di un istituto che, voglio ricordarlo ancora una volta, è un patrimonio di tutto il paese e come tale viene gestito”.
A maggio la Regione aveva contestato alcune irregolarità e aveva deciso di riprendersi oltre un milione. Lo stop del tribunale amministrativo.
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