PALERMO – “Il professor Lucio Sponza, un economista veneziano che insegna in Inghilterra, ha studiato a lungo il modo in cui si è formata, e con quali risultati, l’immagine dell’Italia in Gran Bretagna. Una possibile sintesi è: ‘Da una faccia della medaglia c’è l’Italia, il paese della bellezza e della cultura; dall’altra faccia ci sono gli italiani, una razza geniale ma corrotta, inaffidabile e licenziosa’”.
(Da “I segreti d’Italia” di Corrado Augias, pag. 25)
“Poveri noi” ho pensato, noi che crediamo ancora nella meritocrazia, nel principio di anonimato, nei test come infallibile strumento di garanzia di accesso a persone realmente capaci allo studio, perché, forse, a qualcuno è sfuggito che noi vorremmo solo studiare ciò per cui crediamo di essere portati.
Ma, no, non è possibile. Perché noi dobbiamo prendere ad esempio l’ Europa, o almeno una parte dell’Europa, quella che più conviene. Ma, noi Italia, anzi, – come citato dal professor Sponza – noi Italiani siamo come gli altri europei? A dire della Gran Bretagna forse no.
Certo gli ottimisti e i nostalgici continuano a pensare che il test è il metodo più idoneo a selezionare futuri professionisti, anche se solo per una parte di essi, perché non in tutte le facoltà si accede con i test. E questa ancora vorrei capirla, perché se è una regola, ritengo debba valere per tutti, ma invece no. Probabilmente è perché ci sono professionisti di serie A e professionisti di serie B, questi ultimi sono quelli dove andiamo a finire noi, “non intelligenti” perché non idonei ai test di accesso, e allora…. tutti in Scienze biologiche, Farmacia , Giurisprudenza, perché là, evidentemente, “secondo non so chi” non necessitano cultura e capacità, e dove, cosa strabiliante, molti di questi “sfrattati” riescono, anche, a laurearsi.
Cosa penso? Penso che in Italia, dove gli eroi hanno preferito perdere la vita per un nobile ideale di democrazia, sarebbe meglio tornare indietro a quando secondo i nostri padri la cultura non andava negata a nessuno ma, soprattutto, a quando ognuno era libero di scegliere cosa fare del proprio futuro. Chissà quale grande professionista, oggi, sarebbe diventato tale se avesse dovuto sostenere un test.
Ma fermiamoci un attimo, perché forse parlo da persona ferita e chiaramente di parte. Come si sviluppa questo test? Ci sono 80 domande di cui 40 di logica e cultura generale, 18 di biologia, 11 di chimica e 11 di matematica e fisica. Sorvolo su quelle di cultura generale, di cui se ne è già sentito parlare abbastanza (e sempre che di cultura si parli, perché per me la cultura sta anche nel saper parlare e scrivere correttamente), quelle, sicuramente, più interessanti e bizzarre sono le domande di logica che consiglio caldamente a tutti gli appassionati di enigmistica, sicuramente molto ferrati in materia. Vi faccio solo un esempio:
Alberto, Carlo, Roberto, Paolo e Sergio sono nati in cinque città diverse: Amsterdam, Cagliari, Roma, Pavia, Siracusa. Alberto e Sergio mentono sempre mentre Paolo non mente mai. Alberto afferma di essere nato ad Amsterdam e che Sergio è nato a Siracusa. Paolo afferma di essere nato a Pavia e riferisce che Alberto gli ha detto di essere nato a Cagliari. Dove può essere nato Alberto?
Se siete curiosi andate a controllare la risposta alla domanda n. 5 del test di ammissione di quest’anno, ma calcolate, anche, il tempo che impiegherete per risolverlo e ricordatevi che di queste domande ce ne sono tante altre e il tutto da fare, in compagnia di una gran dose di ansia, in 120 minuti.
Le domande di biologia, invece, sono, naturalmente, tratte da testi universitari in quanto puoi rispondere solo dopo avere studiato istologia, embriologia ecc. e, come me, avere anche preso 30 e lode (nonostante io non abbia superato il test).
Infine un’ultima, ma non per questo meno importante, considerazione sui test di matematica e fisica. Mi piacerebbe sapere, se coloro che selezionano le domande tengono presente che molti aspiranti universitari escono dal Liceo Classico dove i programmi di matematica, fisica e anche un po’ di chimica, non possono certamente essere paragonati a quelli di un liceo scientifico. Ma, tranquilli ragazzi, anche voi che uscite dallo Scientifico, sicuramente, non riuscirete a risolvere molti di questi quesiti e non perché non siete preparati, ma perché, obiettivamente, improponibili in un tempo così ridotto e senza l’utilizzo di una calcolatrice normalmente utilizzata a scuola.
Io ho studiato con costanza ed impegno lungo tutto il mio percorso scolastico ed il mio impegno, alla fine, con grossi sacrifici è stato giustamente coronato da un voto che, stando a quanto dicono le persone che hanno avuto modo di conoscermi, rappresenta la mia preparazione. Ho preso 100, un voto che, se avessi scelto di studiare Biologia o Psicologia, sarebbe stato più che sufficiente, ma in medicina no, perché per fare il medico devi saper mettere le crocette.
Come sicuramente tanti altri poveri ragazzi, per colmare la mia delusione, perché le mie 34,50 risposte corrette non mi hanno permesso di accedere, l’anno scorso al mio agognato corso di studi, (l’ultimo è entrato con 39 risposte) ho deciso di frequentare i famosi “Corsi liberi”, che ti permettono di dare “solo” due materie del primo anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia (perché se potessi dartele tutte e pure superarle, ci sarebbe da ridere).
Risultato: 26 in Chimica e 30 e lode in Istologia ed Embriologia e per quest’ultima anche i complimenti di alcuni colleghi che avevano assistito al mio esame, a loro dire, bellissimo. Quindi anche senza avere superato il test sono stata “capace di studiare”, conseguendo, addirittura questi punteggi, e avrei continuato così se solo avessi potuto farlo.
Galvanizzata dai risultati ottenuti, mi sono ripresentata al test sicura di superarlo ma, novità di quest’anno: accorpamento delle Università (Messina, Palermo, Catania e Catanzaro). Nessun commento sulla “assurdità” di tale, nuova, procedura che ha evidenziato una “ingenuità” di alcuni Rettori, di cui i giornali hanno detto abbastanza. Risultato? Pianti, lacrime, disperazione, e quindi tutti giù a dirmi che io valgo e, allora, depressione.
Ancora mi chiedo, perché non posso studiare ciò che più mi piace, avendo anche dimostrato di essere in grado di superare brillantemente gli esami di tale corso di laurea? Mi sono data una risposta: “Ci sono persone che non sono in grado di limitare la loro conoscenza a domande sterili ed improprie mettendo soltanto una stupida crocetta, a volte anche a caso, che non fornisce informazioni utili sulle reali conoscenze e capacità di una persona”.
Forse, anzi, più sai e più ti viene difficile rispondere a domande spesso errate ed ambigue. Prendiamo ad esempio la domanda n. 50: “Nell’organismo femminile dov’è presente il corpo di Barr?”, la risposta data dal Ministero è: “Nel nucleo delle cellule somatiche”. Secondo i miei studi, il corpo di Barr altro non è che una protuberanza presente nel quinto nucleo del Granulocita Neutrofilo che dimostra che il sangue è quello di una bambina. Ma al contempo mi chiedo, questo io lo so a fronte di uno studio specifico, ma a scuola c’era nel programma? E come questa, tante altre domande.
Tiriamo, dunque, le somme. Secondo voi con una crocetta come si può valutare la mia preparazione ed al contempo il mio amore per questi studi? Ragazzi, cosa ci aspetta dunque in futuro? Altro che fughe di cervelli. Oltre quelli anche la fuga dei “futuri” cervelli! Ma un risultato sicuramente l’avranno ottenuto, quei pochi medici che ci saranno, sicuramente, guadagneranno tanto. E allora si, che ci saranno le caste.
Buona fortuna Italia….nonostante gli italiani!
Federica Genitori