Dopo sette giornate di marcia, il treno rosanero lanciato verso l’Europa si ferma. La squadra di Delio Rossi perde 4-2 in casa di un Bari ben organizzato che al San Nicola continua a dare filo da torcere a chiunque.Il tecnico riminese, alla ricerca dell’ottavo risultato utile consecutivo, può contare sull’undici titolare, schierando Simplicio alle spalle del tandem Miccoli-Cavani. Dall’altra parte, invece, Giampiero Ventura ritrova dopo quasi tre mesi Allegretti, puntando sulla coppia d’attacco Castillo-Barreto.
I primi minuti di gioco sono di marca barese, con i padroni di casa che cercano di aggredire il Palermo sfruttando soprattutto le vie centrali. A farsi vedere per primo dalle parti di Sirigu è Barreto: il brasiliano, dopo appena un minuto, riesce infatti ad incunearsi tra le maglie della difesa rosanero, ma colpisce male il pallone spedendolo fuori di parecchio. Pochi minuti dopo i pugliesi fanno le prove generali del vantaggio. Alvarez, servito magistralmente da Allegretti, crossa verso il centro a pescare il solito Barreto che stavolta viene anticipato d’un soffio da Kjaer che mette in calcio d’angolo. Proprio dagli sviluppi del corner il Bari fa 1-0. A segnare è Bonucci, abile a raccogliere il cross e a girare il pallone sotto l’incrocio dei pali. Il Palermo accusa il colpo, e dopo appena un minuto va sotto 2-0. Stavolta è Allegretti a servire Alvarez che sfrutta una dormita generale della difesa rosanero per involarsi verso l’area del Palermo e battere Sirigu. Il Palermo prova a reagire cercando di sfruttare maggiormente il possesso palla. Al 13′ Miccoli ha sui piedi la possibilità di accorciare le distanze. L’arbitro assegna infatti una punizione da una posizione congeniale alle potenzialità del fantasista rosanero che perà spara il pallone dritto sull’incrocio dei pali. Sebbene sotto di due gol, i rosanero giocano con grande intensità ogni azione assediando l’area barese. Gli sforzi dei rosa sono premiati al 28′. Pastore serve sulla sinistra Balzaretti che mette al centro un buon pallone sul quale si fionda Cavani per il quale è una formalità spingerlo in rete. Il Palermo c’è ma deve rinunciare proprio a Balzaretti costretto a lasciar il posto a Melinte per problemi fisici. I ritmi della partita calano sensibilmente verso la fine della prima frazione di gioco, con i padroni di casa che tendono a chiudersi in difesa, cercando di ottenere qualcosa di più dalle ripartenze.
Il secondo tempo si apre così come si era chiuso il primo, con il Palermo che prova a fare la partita cercando in tutti i modi il gol del pareggio. E in effetti lo trova. Al 9′ Pastore tira fuori dal cilindro un numero di prestigio da fuoriclasse. L’argentino prende palla al vertice dell’area pugliese e dopo aver difeso il pallone inventa una traiettoria deliziosa per il pallone che finisce alle spalle di Gillet. La gioia del Palermo però dura poco. Appena 8 minuti. Al 17′ Melinte stende Masiello in area e per De Marco non ci sono dubbi: è rigore. Ad incaricarsi della battuta è Barreto. Il brasiliano tira di potenza e batte Sirigu. Con ancora mezz’ora da giocare e Liverani espulso per un brutto fallo e doppia ammonizione, Delio Rossi capisce che è il caso di inserire forze fresche. Così richiama Miccoli per Hernandez, con la speranza che l’uruguaiano possa ripetere l’exploit di sei giorni fa in casa contro la Fiorentina. In realtà la squadra rosanero non riesce a dare ordine ai suoi pensieri nè ad orchestrare azioni che possano tradursi in qualcosa di concretamente pericoloso. Il Bari, di contro, abbandona l’atteggiamento timido dei primi minuti della ripresa per assumerne uno più sicuro. Rossi decide di dar spazio a Simplicio richiamando Migliaccio. Al 40′ però è il Bari a chiudere i conti con Koman che firma il 4-2 finale. Ancora una volta a rivelarsi vincente è il tandem Alvarez-Barreto, che confeziona un assist di tacco per l’ungherese che con un preciso piattone batte Sirigu. Gli ultimi minuti di partita sono pura noia, interrotti soltanto da due splendide giocate di Pastore al quale si oppone in maniera straordinaria Gillet, e un erroraccio di Cavani che da solo davanti al portiere biancorosso non riesce a far meglio che ciabattare il pallone con un debole sinistro.