PALERMO- Il caso sollevato da LiveSicilia.it assume una rilevanza nazionale, come è giusto che sia, date le proporzioni. Il vaccino AstraZeneca – riferisce un lancio dell’agenzia ansa -, somministrato lo scorso marzo nell’hub della Fiera di Palermo, gli avrebbe provocato una trombosi, con sei interventi chirurgici, 20 giorni di sofferenze e infine l’amputazione della gamba. Maurizio Karra, giornalista di 65 anni, è disperato perché, dopo le varie peripezie legate ai problemi di salute, adesso ha anche difficoltà a chiedere l’invalidità all’Asp di Palermo al quale si è rivolto per il riconoscimento del suo stato fisico.
La storia l’ha raccontata a ‘Livesicilia.it’. “Dopo vari esami, – ha spiegato Karra – si era formato un blocco in una arteria, che impediva la possibilità di far defluire il sangue. Questo ha provocato una mancanza di ossigenazione delle parti finali. Sei interventi chirurgici – ha proseguito Karra – e scoprivano sempre trombosi, trovavano nuove ostruzioni e se ne formavano altre. Venti giorni di operazioni. Poi quando il primario mi ha detto che era necessario salvarmi la vita, ho autorizzato l’amputazione. A quel punto mi sono ritrovato in una situazione di emergenza psicofisica e burocratica”.
Karra dice di attendere risposte anche per l’eventuale seconda dose di vaccino. “L’Asp non mi ha mai comunicato nemmeno se potevo o no, fare una seconda dose di vaccino. Mentre per la visita di invalidità mi hanno detto che è necessario attendere un anno e mezzo”. Secondo l’Asp di Palermo, “l’intera vicenda del signor Karra – dice una nota dell’Azienda sanitaria – è seguita con la massima attenzione dalla direzione aziendale che solo il 19 luglio ha ricevuto per posta elettronica una segnalazione dall’utente, al quale sono state fornite successivamente le informazioni, nonché rassicurazioni su rapide procedure di accertamento di suo interesse. Per quanto riguarda la segnalazione dell’evento avverso alla vaccinazione, sembrerebbe sia stata inoltrata agli uffici della Fiera e da questa non risulterebbe inviata alla struttura competente dell’Asp (Rischio Clinico). Ci sono accertamenti in corso e si stanno attuando con la massima celerità le verifiche necessarie”.
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