14 Settembre 2021, 07:39
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Dal venti settembre prossimo si partirà con la terza dose del vaccino. Ma solo per determinate categorie. E’ stato deciso ieri nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo. Ma cosa sappiamo in tema di immunità e protezione vaccinale? Abbiamo interrogato, sul punto, due esperti spesso consultati da LiveSicilia.it: il professore Antonio Cascio e il dottore Massimo Farinella, esponente del nostro Comitato Tecnico Scientifico.
“Ogni discorso – dice il dottore Farinella – dipende fortemente da fattori individuali. Sappiamo che l’immunità al Covid, indotta dal vaccino, nell’arco di nove mesi-un anno, tende a decrescere. E’ dunque opportuno organizzare un richiamo per i soggetti che potrebbero avere maggiori difficoltà a livello di anticorpi. Se sarebbe meglio avere un prodotto aggiornato contro le varianti? Al momento non c’è e sappiamo che, comunque, i vaccinati non presentano quasi mai dei quadri clinici ingravescenti e non vanno a finire in rianimazione. Adesso osserviamo sempre più vaccinati che affrontano una infezione sintomatica, lieve o moderata, mai grave”.
“L’ideale – prosegue il dottore – sarebbe, certo, avere il prima possibile un vaccino che possa coprire anche le varianti, aggredendo il virus nella sua parte costante. Una sorta di vaccino-vaccino, se posso definirlo così. Ancora una volta lancio l’appello alla vaccinazione. Qualcuno sostiene che si punta poco sulle cure e di più sui vaccini e che questo sarebbe sbagliato. A parte il fatto che non è vero, mi sembra una posizione illogica: se devo curarmi significa che sono già ammalato ed è sempre meglio prevenire”.
“Più passa il tempo, più cala il titolo anticorpale – dice il professore Cascio -. Man mano che ci si allontana dalla seconda dose, la protezione tende a ridursi, anche se non dobbiamo sottovalutare la nostra memoria immunitaria. Penso che, a poco a poco, faremo tutti la terza dose e magari pure una quarta aggiornata. Sappiamo comunque che chi è stato vaccinato, se si contagia, difficilmente andrà in terapia intensiva perché la protezione è buona”.
“Pure io ritengo – conclude il professore Cascio – che finché non ci sarà un vaccino aggiornato, bisognerà fare quello che c’è. Quando saremo tutti vaccinati gran parte dei nostri problemi saranno risolti perché non ci saranno più gli ospedali affollati di pazienti Covid. Comunque, una cosa dovremmo averla imparata: non possiamo prendere il virus sottogamba”.
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14 Settembre 2021, 07:39