CATANIA. “I giovani siciliani sono una delle priorità dell’azione del mio governo. Saperi e ricerca sono le chiavi per lo sviluppo della nostra Isola, creare le condizioni per offrire ai nostri studenti formazione di elevata qualità e occasioni di lavoro in Sicilia sono presupposti essenziali per guardare al futuro con ottimismo”. Lo sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università, a cui ha preso parte il ministro Anna Maria Bernini. Presenti anche gli assessori regionali all’Economia, Marco Falcone, e all’Agricoltura, Luca Sammartino.
“Con i rettori degli atenei siciliani – prosegue Schifani – abbiamo avviato un percorso per consolidare la sinergia istituzionale. Il mio governo punta a rafforzare le misure per il diritto allo studio, a cominciare dalla creazione di residenze studentesche e dall’aumento delle borse di specializzazione, soprattutto nell’area medica, come abbiamo fatto con la legge di stabilità appena approvata. In più, è necessario mettere al servizio dell’Isola le competenze tecniche delle Università per sfruttare al massimo le risorse del Pnrr e gli altri fondi europei. Con il governo nazionale, oggi rappresentato dal ministro Bernini, sappiamo di potere avviare un cammino condiviso affinché la Sicilia e le sue prestigiose istituzioni accademiche siano sempre più attrattive nei confronti degli studenti siciliani, italiani e stranieri, diventando punto di riferimento nel bacino del Mediterraneo”.
“L’Università di Catania – conclude il governatore – opera in una delle aree economicamente più avanzate della Sicilia e deve, sempre più, essere la piattaforma di formazione delle competenze necessarie ad accompagnare i processi di innovazione tecnologica e le nuove sfide produttive. La Regione è al suo fianco anche attraverso le iniziative per la realizzazione di nuove strutture per la residenzialità studentesca e per la didattica, già avviate assieme all’Ateneo e all’Ente regionale per il diritto allo studio”.
L’intervento del Ministro
“Entro il mese di aprile si deciderà di ampliare il margine di ingresso a Medicina”. Lo ha annunciato il ministro dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. “Sarà allargato non solo il margine di ingresso – ha detto – ma anche il collo di bottiglia delle specializzazioni. Ma teniamo presente che i nuovi iscritti saranno medici tra 7-8 anni. E dobbiamo anche ragionare anche in una prospettiva di mercato”. Il ministro ha sottolineato che la formazione terrà conto infatti dei nuovi percorsi e delle nuove specializzazioni come l’ingegneria biomedica e la robotica”.
Dal canto suo il rettore Francesco Priolo ha tracciato il profilo dell’università di Catania parlando di una “forte ripresa dopo la fase della pandemia” e dei tanti progetti in corso. “Accoglie – ha sottolineato Priolo – dottorandi da circa 20 differenti Paesi e da ben quattro continenti: una presenza importante ed elemento di arricchimento culturale e scientifico, ma anche la base di nuove e sempre più fruttuose azioni di networking”. In linea con il motto dell’ateneo: “Ovunque da qui”. Il punto fondamentale della programmazione dell’università catanese è la ricerca. E per questo è presente in venti progetti finanziati di diretta emanazione del Pnrr e ha ottenuto oltre 120 milioni di euro di finanziamento. Nella lista delle molte iniziative in cui UniCt è coinvolta si ritrovano, fra l’altro, tre centri nazionali per la ricerca su cinque, 8 su 14 partenariati, due ecosistemi dell’innovazione al sud, il progetto Just Smart, tre progetti sulla sanità del ministero della Salute.
L’università catanese partecipa ancora al progetto dell’ecosistema dell’innovazione “Samothrace” con 28 partner per tecnologie abilitanti della micro e nano elettronica. L’ateneo punta molto sui giovani, ha sottolineato ancora il rettore, con il progetto “Oui – Ovunque da qui” descritto come una sfida di crescita: “Uno dei dati più drammatici delle periodiche rilevazioni Ocse è quello dei laureati. Nella popolazione fra i 30 e i 34 anni rappresentano solo il 27 per cento, a fronte, per la stessa fascia di età, di una media europea del 40 per cento”. Nella fase della ripresa dopo il Covid, l’università di Catania ha ridisegnato la propria struttura con un piano straordinario per l’edilizia. Il dato più rilevante citato dal rettore è legato ai fondi: circa 170 milioni di euro, in buona parte ottenuti attraverso vari bandi. Il piano interessa anche la sede storica di Siracusa.