GELA (CALTANISSETTA) – L’obiettivo era solo creare danno. Perché, probabilmente muniti di mazza, i malviventi che questa notte hanno distrutto le colonnine di due stazioni di distribuzione benzina, uno in via Generale Cascino, nel quartiere Carrubbazza ed un altro sulla statale 117 bis Gela-Catania, non hanno danneggiato gli apparecchi dove si inseriscono le banconote per il self service. Dunque, nessun interesse se non quello di devastare le pompe di rifornimento. Un messaggio intimidatorio o un danneggiamento da parte di balordi? Se lo chiedono i proprietari delle ditte di rifornimento carburanti che hanno sporto denuncia questa mattina ai carabinieri del Reparto territoriale di via Venezia.
Ai militari hanno raccontato il loro amaro risveglio, una volta giunti sul posto di lavoro. Ignoti, intorno alle 23 nel primo episodio e poco dopo mezzanotte e mezza nel secondo, hanno tranciato i tubi di gomma dei distributori della benzina, provocando la fuoriuscita del combustibile e mandato in frantumi le colonnine in vetro. Ingenti i danni, che si aggirerebbero a diverse migliaia di euro per ciascun titolare. Entrambe le vittime agli inquirenti non hanno saputo fornire elementi utili alle indagini. Soltanto in via Generale Cascino il reparto della Scientifica ha avviato i rilievi di rito e sequestrato i nastri delle telecamere piazzate dallo stesso titolare. Pare sia difficile rintracciare nelle registrazioni le sequenze del danneggiamento, in quanto le videocamere sono puntate sull’ingresso degli uffici adiacenti al distributore e non sulle colonnine.
Sulla Gela-Catania, invece, nessuna videocamera. Chi ha agito lo ha fatto indisturbato. Intanto, c’è preoccupazione a Gela per l’impennata che il fenomeno criminale ha raggiunto in questi ultimi giorni con auto bruciate, danneggiamenti ad attività commerciali e scippi ai danni di anziani. L’ultimo si è verificato ai danni di un uomo di 77 anni, aggredito da tre giovanissimi (uno dei quali si è costituito questa mattina alla Polizia) che gli si sono avventati contro per scipparlo della fede in oro. I componenti del terzetto sono stati identificati dagli agenti del commissariato di via Calogero Zucchetto. Ieri, invece, si è registrato l’ennesimo furto di rame in città. Oltre 10 mila metri di cavi di rame sono stati portati via in un tratto della Statale 115 e nel tratto della via Torre di Manfria, nell’omonima frazione balneare. Chi ha agito lo ha fatto nel cuore della notte, dopo aver scardinato i tombini posti sul manto stradale al fianco dei pali della luce, recidendo così cavi di rame inseriti sottoterra. “È a rischio la manutenzione ordinaria della città – ha detto il sindaco, Angelo Fasulo -. I danni sono incalcolabili e se andremo avanti di questo passo, tra furti di tombini e di cavi, non avremo più fondi nemmeno per la manutenzione ordinaria. Per questo lancio un appello a tutti i cittadini affinché denuncino ogni attività sospetta”. L’emergenza sicurezza non rientra quindi, a Gela, dove altri quindici militari della Sco, Sezione Criminalità Organizzata, sono giunti in città per dar man forte ai colleghi del Reparto locale. Incrementati quindi i controlli sul territorio rastrellato palmo a palmo dai carabinieri con numerosi posti di blocco.