Incendi, Protezione civile in aiuto | Ma è caos: “Cracolici si dimetta” - Live Sicilia

Incendi, Protezione civile in aiuto | Ma è caos: “Cracolici si dimetta”

Fabrizio Curcio

Vertice a Roma con Fabrizio Curcio. Proteste dei sindacati. Chiaramonte: il primo aereo dopo sei ore.

PALERMO – È sempre emergenza. Persino nella gestione degli incendi che nell’Isola, in estate, sono quasi una ricorrenza, un appuntamento fisso. E così, ecco che la Sicilia oggi, nel corso di un vertice a Roma con la protezione civile, si è impegnata a mettere in campo ogni “urgente” azione per per porre rimedio alle fragilità del sistema regionale chiamato a gestire la lotta agli incendi boschivi, puntando, tra l’altro, a una migliore organizzazione della Sala Operativa Unificata, delle squadre a terra, dei lavori di prevenzione e a una intensificazione delle comunicazioni con il territorio – Prefetture e Comuni su tutti – per fare in modo che la risposta di contrasto agli incendi sia quanto più immediata possibile. Ma l’Isola brucia già da giorni.

Il vertice con la Protezione civile

È questo l’esito della riunione sull’emergenza incendi in Sicilia presieduta stamane nella sede del Dipartimento dal Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio (nella foto), a cui erano presenti tra gli altri i vertici del corpo dei Vigili del fuoco. La Protezione civile si è impegnata a fare un ulteriore sforzo, da parte delle strutture nazionali, nel supportare la Regione per trovare nel più breve tempo possibile una soluzione alla mancanza di mezzi nella flotta regionale. La Protezione civile precisa, anche che ciò che manca non sono i Canadair, bensì alcune flotte regionali – tra le quali quella siciliana – che negli anni passati erano costituite da elicotteri anche del Corpo Forestale dello Stato messi a disposizione attraverso convenzioni con le Regioni, mezzi che quest’anno, con la riforma e il passaggio di competenze e risorse al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e all’Arma dei Carabinieri, non sono tutti disponibili. La flotta aerea statale impegnata nella campagna antincendio boschivo 2017 è la più grande d’Europa, ed è stata ulteriormente incrementata rispetto a quella dello scorso anno.

La polemica Curcio-Crocetta

Ieri, lo “scontro” a distanza tra la Protezione civile e il governatore Crocetta. In una lettera inviata al governatore siciliano, infatti, Curcio aveva fatto notare “la grave condizione in cui versano le strutture della Sicilia deputate alla previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia”. Nel documento si sottolinea come ci sia anche l’inadeguata organizzazione della Regione a fronteggiare il fenomeno attraverso una campagna antincendio efficiente. E in quella nota, ecco tornare il termine “fragilità del sistema regionale”. Parole alle quali Crocetta aveva replicato, accusando Curcio di “non conoscere bene la storia”, soprattutto in merito alla gestione della flotta aerea antincendio.

Ragusa, vertice in Prefettura: Canadair arriva dopo sei ore

Vertice oggi anche in Prefettura, a Ragusa, sull’emergenza incendi che la provincia ha vissuto nei giorni scorsi col rogo di gran parte della pineta di Chiaramonte Gulfi. L’incontro ha permesso di richiamare le direttive operative della presidenza del Consiglio dei Ministri e di fare il punto sulla situazione attuale. Il prefetto Maria Carmela Librizzi ha ripercorso l’iter seguito venerdì dopo che si è avuta notizia dell’incendio nella zona di San marco a Chiaramonte Gulfi. La richiesta per l’invio di un Canadair è partita dall’Ispettorato Forestale verso il Centro Unificato alle ore 11,53, ma il primo aereo è arrivato dopo le 17,30 perché i mezzi erano impegnati in altri incendi nell’Isola. Lo stesso prefetto di Ragusa ha poi chiarito che vi è un Canadair di stanza nell’aeroporto di Comiso, ma questo non è a disposizione solo della provincia di Ragusa: è uno dei cinque a disposizione della Sicilia e che segue le procedure nazionali.

I sindacati: “Inascoltato il nostro grido d’allarme”

Ma dopo gli ultimi roghi di Patti e Chiaramonte Gulfi ecco le nuove polemiche. Nuove accuse giungono ad esempio dai sindacati, e nelle parole degli addetti ai lavori, ecco anche una risposta ai tanti interventi di questi giorni sul tema degli incendi. “Le prese di posizione e l’improvviso interesse di soggetti politici e istituzionali, in queste ore,  riguardo le condizioni del servizio antincendio – scrivono in una nota congiunta i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil regionali Alfio Mannino, Calogero Cipriano e Nino Marino – lascia basiti. Ci chiediamo ad esempio, dove questi stessi soggetti fossero quando  manifestavamo preoccupazione per il ritardo nell’approvazione del bilancio o quando, a fine maggio – aggiungono – abbiamo lanciato il grido d’allarme sui ritardi nella preparazione della campagna antincendio e chiesto alla politica di intervenire. O ancora, dove fossero queste persone quando qualche funzionario, con atteggiamento arrogante, metteva in discussione i più elementari diritti contrattuali dei lavoratori dell’antincendio e  il 14 giugno quando abbiamo preteso dall’assessore di fare partire entro 24 ore il servizio. E’ chiaro che così non si può andare avanti”. Le sigle, poi, chiedono al governo regionale di riaprire immediatamente il tavolo sul riordino del settore forestale tenendo conto  delle proposte dei sindacati,finora inascoltate.

“Crocetta all’Ars”, “Cracolici si dimetta”

Ma come detto, non si placa la polemica politica. Ed è pioggia di attacchi sul governo, dopo gli ultimi incendi. Il presidente della commissione Antimafia Nello Musumeci, ad esempio, ha fatto riferimento a possibili responsabilità di natura penale legate alla gestione amministrativa dell’emergenza: “Le responsabilità dei disastrosi incendi che hanno cancellato il bosco di Chiaramonte – ha detto – sono essenzialmente politiche e amministrative. Inammissibili ritardi, inadeguatezza di mezzi, mancata prevenzione sono l’ennesimo fallimento di una folle gestione dei servizi antincendio regionali: qualcuno dovrà risponderne, anche penalmente”. Musumeci, ha poi chiesto al presidente della Regione e all’assessore dell’Agricoltura Antonello Cracolici di riferire con urgenza in Aula. E la stessa richiesta è giunta dal Movimento cinque stelle: “Non è possibile che in Italia e, soprattutto, in Sicilia – ha detto il deputato Francesco Cappello – non ci siano mai responsabili di nulla, che gli effimeri, rari e spesso falsi successi abbiano cento padri e i continui e colossali disastri siano sempre orfani. Non abbiamo fatto in tempo a leccarci le ferite delle bastonate della Corte dei conti che ora arrivano disastri sul fronte della prevenzione e contrasto agli incendi. Crocetta – prosegue – venga a riferire all’Ars sulla situazione e sulla convenzione con i Vigili del Fuoco di cui dice di aver chiesto il rinnovo, cosa che gli stessi Vigili del Fuoco smentiscono categoricamente”.

Chiedono le dimissioni dell’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici, invece, i Centristi: “Dopo gli incendi di Patti e Chiaramonte Gulfi che ancora una volta hanno messo in evidenza la disorganizzazione del servizio antincendio della Forestale – ha detto il capogruppo Marco Forzese – l’assessore Cracolici lasci l’incarico. Non è tollerabile che la stagione estiva inizi con enormi disservizi come la mancanza di mezzi antincendio, insufficienti risorse per il carburante ed inoltre il mancato avvio del personale a ranghi completi. Non dobbiamo aspettare – conclude – danni più ingenti o danni alle persone, Cracolici vada a casa”. Una richiesta che il sindacato Sifus indirizza anche all’assessore al Territorio Maurizio Croce: “Tutti a casa”.


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