Ciapi, inchiesta chiusa | Ci sono pure sette politici - Live Sicilia

Ciapi, inchiesta chiusa | Ci sono pure sette politici

Chiuso il secondo troncone dell'inchiesta Ciapi. In ventiquattro hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini. Si tratta di diciannove persone fisiche e cinque giuridiche. L'elenco si apre con il nome di Fausto Giacchetto.

SCANDALO FORMAZIONE
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PALERMO – Chiuso il secondo troncone dell’inchiesta Ciapi. In ventiquattro hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. Si tratta di diciannove persone fisiche e cinque giuridiche.

L’elenco si apre con Fausto Giacchetto, manager della pubblicità e consulente dell’ente di formazione palermitano travolto dallo scandalo. Poi, ci sono i politici: Francesco Scoma, senatore di Forza Italia, l’ex deputato regionale Santi Formica, anche lui di Forza Italia, l’ex parlamentare del Pdl all’Ars, Salvino Caputo, e Nino Dina, dell’Udc, attuale presidente della commissione Bilancio del Parlamento siciliano. Ed ancora: gli ex consiglieri comunali di Palermo Salvatore Alotta e Gerlando Inzerillo, il sindaco di Santa Flavia, Salvatore Sanfilippo.

Scoma e Formica sono indagati per corruzione e violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti. Scoma, secondo l’accusa, da ex assessore regionale alla Famiglia avrebbe consentito al Ciapi di ottenere finanziamenti per 5 milioni di euro, parte dei quali sarebbero poi finiti nelle tasche di Giacchetto, le cui società si occupavano dei piani di comunicazione per conto dell’ente di formazione con sede al Roosevelt di Palermo. In cambio Scoma avrebbe ottenuto il pagamento di 13.200 euro di spese elettorali, un soggiorno a capri (6.400 euro) e due abbonamenti allo Stadio Barbera per assistere alle partire del Palermo.

Nel caso di Formica, l’ex assessore regionale al Lavoro avrebbe ricevuto più di 9 mila euro per le spese di una campagna pubblicitaria elettorale. Tutti gli altri politici – Dina, Caputo, Inzerillo, Alotta e Sanfilippo – rispondono solo di finanziamento illecito ai partiti. A completare l’elenco degli indagati, per le ipotesi di truffa, ci sono i nomi di Rinaldo Sagramola, ex amministratore delegato del Palermo Calcio, Sandro Compagno e Carmelo Bellissimo, dirigenti del Ciapi, Calogero Bongiorno, che per l’ente di formazione curò il progetto Co.Or.Ap finito al centro dell’inchiesta, e degli imprenditori Massimiliano Sala, Armando Caggegi, Giancarlo Ferrara, Maurizio Pipitone, Antonina Di Salvo, Alfredo Flaccomio, Ornella Graziano. Le cinque società coinvolte nell’indagine sono: Media Consulting, Media Center&Managment, Effemmerre Group, Cofarg, Adilat sas.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Agnello, Demontis, Paci, Padova e Picchi, è già sfociata in due condanne e in un altro processo. L’ex assessore Gianmaria Sparma ha patteggiato la pena mentre l’ex dirigente del Consorzio Asi di Palermo, Domenico Di Carlo, è stato condannato in abbreviato. Nei giorni scorsi sono usciti dall’inchiesta con l’archiviazione l’ex deputato Gaspare Vitrano, l’attuale parlamentare regionale Lino Leanza, accusati di finanziamento illecito, e l’ex presidente dell’Ars e attuale deputato Francesco Cascio, accusato di corruzione.

Giacchetto è già finito sotto processo nella cosiddetta inchiesta “Ciapi 1” assieme a Stefania Scaduto e Concetta Argento (rispettivamente segretaria e moglie di Giacchetto), all’ex dirigente dell’Agenzia regionale per l’impiego Rino Lo Nigro, e all’ex assessore regionale Luigi Gentile. Il processo è stato subito rinviato, su richiesta della Procura, per aspettare che si decida sulla posizione dell’ex presidente del Ciapi, Francesco Riggio, che per un difetto di notifica non era stata trattata assieme alle altre.


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