CALTAGIRONE. La Guardia di Finanza irrompe sulla campagna elettorale del Comune di Caltagirone. Seppur certa la notizia giunge, comunque, da fonti esterne agli investigatori che sembrerebbe abbiano fatto richiesta di copia degli atti dei bilanci del Comune, preventivo e consuntivo, dell’ultimo esercizio finanziario dell’allora amministrazione Pignataro. (ECCO LE CARTE DELLA FINANZA DI CUI LIVESICILIA E’ ENTRATA IN POSSESSO – CLICCA QUI) La Procura della Corte dei Conti sarebbe, a meno di smentite che in queste ore tardano ad arrivare, la richiedente degli atti amministrativi. La notizia ha destato scalpore fra i cittadini chiamati fra neppure 48 ore a rinnovare gli organi di rappresentanza della città che fu di Sturzo e Milazzo. La notizia ben si accoppia alla magra conclusione di una campagna elettorale dove al futuro, i sei candidati allo scranno di primo cittadino, hanno preferito la disquisizione sul passato e precisamente sui conti finanziari. Un comune inevitabilmente andato in dissesto, un sindaco uscente, Nicola Bonanno, sfiduciato e un commissario straordinario che non è riuscito a ricomporre gli scomposti bilanci della città.
La poltrona, o sarebbe meglio dire, lo sgabello, peraltro molto scomodo, si fa ancora più arroventato per i sei aspiranti primi cittadini. La notizia giunge proprio alle battute finali di una campagna elettorale sobria sulla carta ma combattuta soprattutto sui social in maniera molto forte, con tratti inopportuni e che hanno in alcuni casi, smascherato, mal di pancia e vecchi rancori sopiti negli anni. Di certo rimarrà agli albi delle campagne elettorali per le argomentazioni. Come detto, ad una prospettiva del futuro tranne in rarissime circostanze i candidati hanno preferito, certificare le proprie “ragioni” sul passato. Un passato fatto di debiti del quale a destra e a sinistra i candidati hanno voluto, in più di un occasione dire la loro, spesso scrollandosi responsabilità, pur di rimandare la “colpa” allo schieramento opposto. Un match di pallavolo a 6 squadre tutte in campo contemporaneamente che di certo ha confuso e in parte infastidito l’elettorato che ad oggi fa fronte a difficoltà oggettive dovute alla pessima amministrazione della cosa pubblica. Mentre i big litigano sui decimali del debito del Comune, i dipendenti comunali non percepiscono lo stipendio da 4 mesi, come non lo percepiscono i netturbini oltre a molte cooperative messe in serie difficoltà dai tardivi trasferimenti dovuti alle difficoltà dell’ente ed ai ritardi della Regione Sicilia. Ne esce fuori una città ancor più indebolita, che non è riuscita, colpevole la comunicazione approssimativa di tutti i candidati a ragionare in prospettiva, con una visione se non comune ma almeno necessaria dell’immediato futuro, a ragionare in termini di comunità. I tagli comunicativi dei candidati e dei relativi supporter sono stati chiari.
In campo, lo ricordiamo, ci sono:
GIACOMO (detto “Gianfranco”) COSENTINO con il FRONTE NAZIONALE SICILIANO – SICILIA INDIPENDENTE;
GIUSEPPINA GIANNETTO con CALTAGIRONE POPOLARE;
GINO IOPPOLO con CALTAGIRONE CI UNISCE, FORZA ITALIA, CALTAGIRONE DOMANI, PATTO DEI DEMOCRATICI PER LE RIFORME – SICILIA FUTURA, NOI CALATINI;
FRANCESCO PIGNATARO con PARTITO DEMOCRATICO, LA CITTA’ CHE VOGLIAMO, MODERATI PER CALTAGIRONE, IL QUADRIFOGLIO;
FABIO ROCCUZZO con BENE IN COMUNE, CAMBIAMO LA CITTA’;
GIULIO SINATRA del MOVIMENTO 5 STELLE.
Domani è il giorno delle chiusure della campagne elettorali. Le auto girano per la città ricordando nomi e luoghi di aggregazione per i comizi conclusivi. Fra queste auto anche quelle di un famoso circo nazionale, quello ha già fatto incetta di presenze. Sia di buon auspicio per i candidati a sindaco.
