Gli incidenti e la scia di sangue: "Raddoppiati i morti sulle strade"

Gli incidenti e la lunga scia di sangue: “Raddoppiati i morti sulle strade”

I dati della Polstrada e il tragico tappeto di dolore
SICILIA ORIENTALE
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CATANIA – “Siamo passati dagli undici decessi registrati nel 2023 in Sicilia Orientale, a causa degli incidenti stradali, al dato più sconfortante di oggi con un 2024 ancora fermo ad agosto: i morti sono già stati 25. Un dato più che raddoppiato”.

Le croci sull’asfalto non si contano più. Un tappeto di dolore al quale pare quasi essersi assuefatti dai racconti quasi quotidiani di una cronaca cruenta e spietata. 

E quella scattata da Marcello Scalia, Commissario Capo Compartimento Polizia Stradale Sicilia orientale, è solo una parte dell’istantanea. Mettendo a fuoco l’obiettivo, all’appello mancano le strade comunali e provinciali del territorio. 

Tuttavia, il dato resta impietoso. Tra le province di Catania, Messina, Enna, Ragusa e Siracusa la mattanza sulle strade ha subito un’escalation preoccupante. Le cause? Sempre le stesse: come il copione di lacrime che si ripete ad ogni tragedia. 

“Da una parte c’è la distrazione alla guida perchè si utilizza il telefono cellulare – prosegue il Commissario Capo -, dall’altra il mancato rispetto dei limiti di velocità e che indirettamente richiama anche alla mancanza di distanza di sicurezza. 

C’è poi un altro aspetto ampiamente sottovalutato. Ed è quello del mancato uso delle cinture di sicurezza: quando c’è un impatto tra veicoli, tanti passeggeri sono stati sbalzati fuori dai veicoli”.

Quello che resta è una connessione di lutti e di affetti strappati e smarriti per sempre. I social diventano la piazza dove raccogliere rabbia, amarezza ma anche quel che resta della speranza: tra famiglie distrutte o anche di ignoti che con sensibilità si immedesimano nell’ultimo dramma.

Eppure, restano sempre prudenza e attenzione a poter mettere in salvo. “Ci vorrebbe un’opera di educazione stradale soprattutto in riferimento all’uso del telefono. Immaginate cosa può succedere utilizzandolo in autostrada: con le velocità ed i tempi di reazione, capiamo che una distrazione di pochi secondi equivale a percorrere decine di metri prima di evitare un incidente. Usare il telefono alla guida rischia di determinare conseguenze anche fatali”.

Si è anche parlato, e molto, della pericolosità della cenere vulcanica lungo la Catania-Messina. Possibile che alcuni incidenti possano essere stati indotti dal materiale espulso dal vulcano? “Le dico: sento anch’io affermazioni di questo tipo. E mi pare un generalizzazione evidente. Quando cade la cenere vulcanica, le carreggiate dell’autostrada sono tra le prime ad essere ripulite. A maggior ragione la presenza di cenere dovrebbe portare ad essere ancora più prudenti”.

L’ultima considerazione del Commissario Marcello Scalia offre anche la dimensione con la quale ci si cimenta quotidianamente: “Le autostrade alle nostre latitudini sono rimaste quelle dell’epoca: per contro, abbiamo vetture più performanti e che sono quadruplicate rispetto a quelle che erano in giro fino a poco tempo fa. Mi sembra non sia un dato da sottovalutare”.


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