A fine novembre 70 partecipanti, tra studenti universitari e ricercatori interessati a sviluppare idee imprenditoriali in ambito scientifico sanitario, hanno preso parte ad un incontro denominato Innovation Day, presso l’Università di Palermo. Gli I-Days tenuti in 18 sedi europee, con la collaborazione di 26 partner EIT Health, sono concepiti come un primo passo per gli studenti sul percorso verso l’innovazione in ambito sanitario, e mirano ad incoraggiare centinaia di studenti attraverso le CLC europee a unirsi alla rete EIT Health.
A Palermo i giovani hanno avuto modo di visitare una parte dei 23 laboratori specializzati presenti all’interno della struttura AteN nell’edificio 18 della cittadella universitaria di viale delle Scienze. Un tour coordinato dai responsabili dei laboratori che ha evidenziato le complesse e particolari strumentazioni in uso e disponibili per futuri progetti di ricerca; un percorso utile ad attivareserie prospettive di ricerca in ambito universitario nella sede dell’ateneo siciliano.
La seconda giornata ha impegnato i partecipanti in una serie di lavori di gruppo al fine di elaborare delle idee imprenditoriali concrete nei locali del Consorzio Arca, coordinatore del progetto. La formula, già adottata in diverse competizioni ed hackathon, ha permesso una contaminazione utile ai futuri ricercatori per definire, in collaborazione con altri studenti, le migliori strategie imprenditoriali legate a progetti in ambito sanitario. Al termine della giornata sono stati costituiti otto gruppi che hanno presentato altrettanteidee nate e sviluppate nel giro di poche ore. Una giuria ha votato l’idea più interessante, denominata Nanobrain, consistente in un innovativo nebulizzatore diagnostico. Il progetto, presentato alla platea dalla palermitana Federica Scalia, in rappresentanza di un team composto anche da Eleonora Trovato e Francesco Pecoraro, è stato selezionato per prendere parte all’evento di chiusura dello SmartUp Lab organizzato dall’Università Federico II di Napoli il 13 dicembre.
Il concetto di base dello SmartUp Lab si basa su attività di training, workshop, challenge, hackathon, mentoring, networking, event, tutte funzionali alla generazione di progettualità imprenditoriale di valore economico e sociale da selezionare, sostenere e presentare al partenariato qualificato internazionale di EIT Health.
Nanobrain
L’idea di Federica Scalia è basata sull’utilizzo delle nanovescicole ingegnerizzate a livello cerebrale. Deriva dai suoi studi e dalle ricerche fatte in questo campo. “Ho modeste conoscenze riguardo i sistemi di modello animale, le tecniche, i macchinari e le loro applicazioni, – afferma la ricercatrice siciliana – sia per curiosità personali, sia per le attività presenti e passate che ho svolto e sto tutt’ora svolgendo presso il dipartimento BIONEC. La visita presso i laboratori dell’ AteN Center mi ha fatto comprendere quanto fosse realmente e praticamente possibile realizzare questo progetto.”
“NanoBrain – Nebulizzatore Diagnostico, è stato pensato come possibile nuovo clinical device per abbattere principalmente i limiti fisici che la barriera ematoencefalica crea durante le indagini diagnostiche e l’approccio terapeutico a livello cerebrale. Più del 90% dei farmaci in commercio non oltrepassa tale barriera. L’idea consiste nell’isolare dal plasma sanguigno di un ipotetico paziente delle nanovescicole, chiamate “esosomi”, le quali sono prodotte fisiologicamente dalle cellule del nostro corpo ed hanno la capacità di attraversare la barriera ematoencefalica. Queste nanovescicole possono essere ingegnerizzate in laboratorio in svariati e differenti modi a seconda di quale sia lo scopo finale e, successivamente, somministrate per via intranasale allo stesso paziente.”
Le nanovesicole possono essere ingegnerizzate in modo tale che vengano inviate verso precise aree del cervello, o possibilmente legandosi a specifiche cellule cerebrali, permettendo una visualizzazione dell’area colpita in fase diagnostica. L’area sanitaria di applicazione potrebbe essere quella delle malattie neurodegenerative: dal Parkinson all’Alzheimer o tumori cerebrali.
EIT Health
L’iniziativa nasce da un progetto di EIT Health, organismo indipendente dell’UE istituito nel 2008 per promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità in tutta Europa, una community di conoscenza e innovazione creata dall’EIT, Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia. Con un bilancio di 2 miliardi di euro nel prossimo decennio, EIT Health sostiene economicamente i migliori talenti imprenditoriali e i migliori ricercatori in Europa per favorire lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti e servizi innovativi nel settore salute, affrontando le sfide imposte dal cambiamento demografico e dall’invecchiamento della società; per fare ciò vengono annualmente lanciate delle call indirizzate ai migliori progetti per il settore salute a livello europeo. La struttura coinvolge 140 organizzazioni leader in settori chiave dell’assistenza sanitaria, quali l’industria farmaceutica, grandi aziende dei settori biotech e medtech, gli istituti di ricerca e le università, con l’obiettivo di far progredire il settore sanitario, favorire le condizioni future per una vita più sana e per il benessere della popolazione europea. Tutte le attività si realizzano tramite gli acceleratori come il Consorzio Arca di Palermo, grazie ai campus ed ai progetti di innovazione.
La struttura regionale dell’EIT Health si estende in tutta l’Europa. Con sede a Monaco (Germania), EIT Health ha stabilito sei centri di co-locazione a Londra (Regno Unito-Irlanda), Stoccolma (Scandinavia), Barcellona (Spagna), Parigi (Francia), Mannheim e Heidelberg (Germania/Svizzera) e Rotterdam (Belgio /Olanda).
Tutti e sei i centri di co-locazione sono stati definiti dall’EU Innovation Scorecard tra i maggiori performer dell’innovazione, tutti forniscono spazi condivisi, laboratori, uffici e sale per seminari, con l’obiettivo di promuoveranno un clima di stretta collaborazione tra gli occupanti. Con il duplice obiettivo di sfruttare la diversità e guidare il potenziale di cluster di innovazione emergenti, l’EIT Health conta sulla Rete InnoStars di “EIT Health”, formata dalle industrie partner, dalle università e dai fornitori di servizi sanitari in sei paesi europei: Croazia, Ungheria, Polonia, Portogallo, Italia e Galles.
Il Consorzio ARCA
Il Consorzio Arca, nell’ambito della Rete InnoStars, nel 2017 ha svolto attività in qualità di RIS Coordinator per i progetti EIT Health, operando sul territorio nazionale per coinvolgere nei programmi di sostegno e accelerazione le iniziative imprenditoriali più meritevoli. Tra le 20 iniziative proposte da ARCA, 9 sono state selezionate per due programmi di accelerazione (Innostars Awards e Catapult), raccogliendo complessivamente € 112.000 di finanziamenti diretti.
Per il 2018 ARCA è stata selezionata da EIT Health quale RIS HUB per la Sicilia, con l’obiettivo di creare una rete regionale di stakeholders per la promozione delle politiche e delle misure poste in essere da EIT Health in tutta Europa. Nell’ambito di tale attività ARCA ha promosso delle call di finanziamento, rivolte ad aziende del settore sanitario e gruppi di ricerca, e sta promuovendo attività di alta formazione per studenti ed imprenditori, ed attività che coinvolgeranno lapopolazione locale sui temi della salute.
Inoltre il ruolo di ARCA per il 2018 è stato quello di creare occasioni di connessione e scambio tra gli attori dell’ecosistema locale di innovazione e promuovere il modello KTI (Knowledge Triangle Integration) a livello regionale, con l’obiettivo di far emergere possibili sinergie tra coloro che creano innovazione per il sistema sanitario in Sicilia, i policy makers e gli stakeholders siciliani.
Il Partner EIT Health cui ARCA fa riferimento è l’Università Federico II di Napoli, con la quale vengono coordinate le attività sulla base della programmazione definita dai centri decisionali di EIT Health.
ARCA ha partecipato attivamente all’organizzazione degli Innovation day perché, così come EIT Health, crede fortemente nell’importanza del coinvolgimento degli studenti e dei ricercatori in percorsi di formazione e sperimentazione che li spingano a considerare la possibilità di valorizzare le conoscenze acquisite durante il percorso di studi, trasformando in valore economico le proprie competenze. L’approccio all’open innovation ed al pensiero creativo mira infatti ad avvicinare gli studenti al mondo dell’autoimprenditorialità, e rientra nei criteri di valorizzazione dei “pilastri” della conoscenza che per EIT Health costituiscono gli elementi fondamentali nel percorso verso il miglioramento dell’assistenza sanitaria a livello europeo.