Inps il 22% delle domande di invalidità riguarda persone con tumori - Live Sicilia

Inps il 22% delle domande di invalidità riguarda persone con tumori

Sono i dati diffusi in Commissione Affari sociali al Senato, dal presidente dell'Istituto

Le domande di invalidità all’Inps “provengono per il 22% da tumori e per il 21,5% da patologie psichiche”, pari a “circa 180.000 e a quasi 178.000” istanze all’anno. È quanto riferito, in Commissione Affari sociali, al Senato, dal presidente dell’Istituto di previdenza pubblico Pasquale Tridico. “Abbiamo operato rilasci dell’invalidità nel giro di tre giorni dalla domanda – dice – perché c’è un’esigenza molto forte”, con valutazione fatta “attraverso gli atti che ci propongono direttamente gli ospedali”.

“La previdenza complementare integrativa, che abbiamo nel pubblico settore, si autofinanzia attraverso la sottoscrizione dello 0,35% da parte dei lavoratori”, e l’Istituto, “in piena autonomia, la organizza per 3, 2 milioni di occupati pubblici, aggiungendo ogni anno prestazioni”. Ad esprimersi così il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, ascoltato dalla Commissione Affari sociali e sanità del Senato, in mattinata, specificando, quali prestazioni “rilevanti”, la “Home care premium” (ovvero l’assistenza domiciliare per persone non autosufficienti) oggi rivolta, sulla base del reddito e della disabilità, a “35.000 anziani, a cui l’Istituto paga l’assistenza dell’operatore, in modo automatico, ogni mese”, occasione anche per favorire “l’emersione del lavoro nero” nel settore della cura familiare e domestica, ha precisato. (ANSA).

Il primo febbraio partirà una prestazione, da parte dell’Inps, nell’ambito della quale “l’Istituto funge, in qualche modo, da banca”, ossia “presta il Tfs (Trattamento di fine servizio, ndr) ai lavoratori pubblici che ne faranno richiesta ad un tasso di interesse molto, molto, molto agevolato”, ossia all’1%. Si tratta, dichiara il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, nella Commissione Affari sociali e sanità di palazzo Madama, di un esempio di previdenza integrativa che l’Istituto “attua soltanto nei confronti della platea dei lavoratori pubblici, perché sono loro a pagare il contributo dello 0,35%”, ma, ha proseguito, rivolto ai senatori, “se l’obiettivo è quello di estendere questo modello a tutti i lavoratori, obiettivo ottimo”, ha rimarcato Tridico, “bisognerebbe, allora, trovare il modo di finanziarlo, alimentando un apposito fondo”, ha ammonito il presidente.


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