PALERMO – Settimane sotto ai riflettori con le trattative per il Conte bis passate dalle sue mani e con una alleanza con il Pd “che fin da subito è stata percepita come fattibile”, poi la nascita del nuovo Esecutivo con tre ministri siciliani e il passaggio dal ruolo di capogruppo a quello di deputato questore. Per Francesco D’Uva, parlamentare messinese del Movimento cinque stelle alla seconda esperienza alla Camera, è stata un’estate ‘romana’ movimentata, che però non gli ha impedito di continuare a osservare le dinamiche dei pentastellati in Sicilia, dove già si guarda alle Amministrative di primavera: sul tavolo possibili intese locali nel solco si quanto avvenuto in Umbria: “Un esperimento replicabile anche in Sicilia, ma non per forza”, dice.
D’Uva il Conte bis è una realtà, quando ha capito che l’alleanza col Pd era una ipotesi concreta?
“Fin dalle prime battute, altrimenti non avrei portato avanti quelle trattative. Oggi c’è un governo che va avanti e che sta portando la sua proposta di manovra economica. Con i dem abbiamo diversi terreni in comune, a partire dai temi della sanità e del lavoro”.
Una proposta economica che sta provocando più di qualche resistenza interna.
“Tutto è perfettibile e in Parlamento ci sarà spazio per le modifiche, ma credo che si stiano portando avanti temi importanti: su tutti la lotta ai grandi evasori fiscali attraverso il carcere. Il Movimento cinque stelle non vuole dare addosso ai piccoli imprenditori ma ai grandi evasori”.
Quanto temete i colpi di coda di Renzi?
“Non li temiamo. Questo è un governo nato per portare avanti delle idee e un programma e fino a quando ce ne sarà la possibilità saremo lì per fare le cose utili agli italiani”.
Con il Pd una intesa bissata in Umbria e che potrebbe rispuntare in Sicilia anche per le Amministrative di primavera?
“In Umbria stiamo facendo un esperimento. Abbiamo messo da parte gli interessi personali delle due formazioni politiche per dare spazio a una personalità di alto profilo e civica. Si tratta di un esempio replicabile anche in Sicilia, certo, ma non per forza. Se ci saranno le condizioni per intese al livello locale ben vengano, altrimenti non ce lo ha prescritto il medico di stare insieme”.
E intanto il governo regionale si sposta più a destra con la partecipazione del governatore Musumeci alla manifestazione della lega a piazza San Giovanni.
“La sua presenza lì mi ha colpito. Musumeci era sul palco in compagnia di chi sostiene che la norma contro gli evasori sia sbagliata. Farebbe meglio a velocizzare l’iter per il Piano paesaggistico del Messinese, siamo preoccupati per il rischio speculazione”.
Cosa si aspetta dai ministri siciliani di questo governo?
“Mi aspetto che tutti i ministri facciano il loro dovere, a prescindere dalla loro area geografica di provenienza. In Sicilia e nel Meridione c’è ancora un grosso gap di infrastrutture rispetto al nord e su questo il vice ministro Cancelleri (alle Infrastrutture, ndr) potrà darci una grossa mano. Si sta già impegnando tantissimo”.
Proprio la nomina di Cancelleri è stata contestata dalla base del movimento in Sicilia, non temete ripercussioni elettorali nell’Isola?
“Le ripercussioni potranno essere soltanto positive se Giancarlo, come già sembra, lavorerà bene. Lui ha una marcia in più e su alcune questioni è un vero mastino e si rivelerà un valore aggiunto. Il suo posto all’Ars verrà comunque ricoperto da un altro esponente M5s, quindi alla fine il risultato è che ci abbiamo guadagnato: venti deputati all’Ars ma un siciliano in più al governo”.
Nei giorni scorsi ha esultato per lo sblocco della vicenda legata all’Autorità portuale dello Stretto.
“Si tratta di un grande risultati per i cittadini siciliani e calabresi. Per la prima volta ci sarà un ente che si occuperà dei problemi di quest’area e a giorni ci sarà la nomina di Mega, da parte del ministro dei Trasporti, a presidente. A mio avviso è questo l’unico ‘ponte’ che conosciamo per unire Sicilia e Calabria”.
Sicilia che ora si avvicina al resto d’Italia con il taglio dei vitalizi avviato all’Ars. Ma a voi non piace la strada scelta. Perchè?
“Una presa in giro incredibile contro i siciliani quella andata in scena oggi in commissione speciale. Sarebbe stato corretto rispettare quel -40% adottato nel resto d’Italia, dove si sta facendo una reale lotta alla casta, e invece si limitano a un taglio del 9%”.
Avete anche rilanciato sulle vostre restituzioni con il progetto ‘EcoScuola’.
“È la ciliegina sulla torta. Con i soldi delle nostre restituzioni aggiungiamo risorse per migliorare le scuole. Abbiamo raccolto tre milioni di euro, trecentomila euro andranno alla Sicilia. Presto arriverà un bando e per la gestione dei fondi si creerà una specifica commissione”.