CANICATTI’ (AGRIGENTO) – Una testa di agnello mozzata con un chiodo bocca è stata trovata stamattina da Salvatore Licari, vicepresidente della cooperativa “Frutti della Valle dei Templi”, a Canicattì, all’ingresso del suo ufficio di consulenza, appeso sotto la targa con su scritto il suo nome. Il gesto intimidatorio è stato scoperto da un collaboratore di Licari, recatosi in ufficio.
La Lega delle cooperative nel solidarizzare con Salvatore Licari e con tutta la cooperativa “I frutti della Valle dei Templi”, auspica che “chi ha la responsabilità di gestire l’ordine pubblico possa fare chiarezza su tutta la vicenda”. Solidarietà arriva anche dal presidente della Camera di Commercio di Agrigento, Vittorio Messina: “Il macabro messaggio rivolto a Licari merita la più forte condanna perché tende ad intimidire chi insieme a tante associazioni, cooperative e movimenti promuove con determinazione gesti concreti di liberazione del nostro territorio – dice -. Un fatto estremamente grave all’indirizzo di una Cooperativa che svolge un compito esemplare nell’organizzare la speranza di un folto gruppo di produttori agricoli impegnati a fare fronte ad una crisi economica e sociale con caratteristiche difficili da ricordare, anche in un lontano passato. Alla Lega, alla Cooperativa ‘I frutti della Valle dei Templi’ e a tutti gli operatori economici che lottano per un futuro libero dai condizionamenti della criminalità mafiosa rivolgo la mia più ampia solidarietà e quella dell’intero consiglio camerale”.