PALERMO- Il governo del dimissionario Lombardo, in occasione dell’ultima giunta ha piazzato Emanuele Zappia al vertice dell’Istituto Zootecnico, nel ruolo di commissario straordinario. Ma questa decisione, non è andata giù al presidente uscente, Nino Nascè, che ha annunciato: “Ho intrapreso una azione legale contro la Regione”.
Secondo Nascè, infatti, la nomina di Zappia sarebbe “illegittima” e frutto di un abuso. In particolare, dice Nascè, questa decisione è stata presa “in evidente contrasto con il decreto che vieta le nomine, gli incarichi e le designazioni. Ma ciò che è più grave, da un punto di vista politico, è che da presidente del medesimo istituto continuavo a svolgere, senza alcun ulteriore aggravio di spesa, funzione di commissario strardinario, e quindi la nomina del nuovo commissario strardinario nella persona di Emanuele Zappia, risponde in modo chiarissimo a logiche clientelari ed elettorali, ed è motivo – ha concluso Nascè – di ulteriori costi, in un momento in cui le casse della Regione sono vuote”. E Nascè fa anche riferimento proprio alla legge cosiddetta “blocca-nomine”, apparsa in Gazzetta ufficiale lo scorso 4 agosto, e in particolare all’articolo 2 della legge, che recita: “La Regione nomina i commissari straordinari individuandoli prioritariamente nei soggetti la cui nomina, designazione od incarico è giunta a scadenza dopo la data di pubblicazione”.
Ma la Regione, ha ignorato in questo caso, la necessità di dare priorità al commissario uscente: un principio utile, secondo la norma, a garantire la continuità amministrativa. Ma da Palazzo d’Orleans è giunta in serata una replica molto netta: “Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Antonino Nascè sulla recente nomina del Commissario straordinario dell’Istituto Zootecnico, la Presidenza della Regione siciliana, – si legge nella nota – nel ribadirne la legittimità, precisa che dopo la scadenza, avvenuta giorno 18 settembre scorso dell’incarico di Nascè quale presidente dell’Istituto, per effetto del divieto imposto dalla legge regionale “blocca nomine”, era notoriamente preclusa la possibilita’ di procedere al rinnovo degli ordinari organi di amministrazione. Pertanto, occorrendo comunque con urgenza garantire la continuità dell’azione amministrativa dell’Istituto, in conformità a quanto disposto dalla legge regionale, si è provveduto alla tempestiva nomina di un Commissario straordinario. In relazione agli oneri finanziari derivanti da tale provvedimento – prosegue la nota – occorre precisare, inoltre, che a fronte delle dichiarazioni rese da Nascà sulla gratuita’ del proprio incarico di Presidente dell’Istituto, risulta iscritta agli atti del bilancio dell’Istituto la somma di 50.000 euro per il pagamento del proprio compenso annuo. La nomina del Commissario comporterà, invece, – conclude la Regione – per il bilancio dell’Istituto un risparmio dell’80 per cento”.
Cifre smentite dal diretto interessato: “Sono stato il primo alla Regione – ha detto Nascè – ad accettare la riduzione dell’indennità a diecimila euro l’anno. E sarei stato disposto a svolgere quel ruolo anche gratuitamente”. Adesso non gli resta che far causa alla Regione.