Jasaitis e lo sgambetto a Sassari: |"Capo, in casa comandiamo noi"

Jasaitis e lo sgambetto a Sassari: |”Capo, in casa comandiamo noi”

Simas Jasaitis (foto Facebook Orlandina Basket)

A Torino è tornata non solo la vittoria, ma anche una prestazione ad alti livelli da parte del lituano, che carica i suoi in vista dell'appuntamento più importante di questa prima parte di stagione.

CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – L’Orlandina che sta riprendendo la propria marcia verso un sogno più grande della salvezza ha ritrovato in Simas Jasaitis il trascinatore del primo mese di campionato. Una stagione che finora ha visto la squadra di coach Griccioli protagonista di una partenza a razzo, ma successivamente di un tonfo preoccupante, con una serie di tre sconfitte consecutive. A Torino è tornata non solo la vittoria, ma anche una prestazione ad alti livelli da parte del lituano, che preferisce non esprimere giudizi su questa prima parte di stagione: “È ancora presto per parlare del rendimento, abbiamo fatto otto partite e il campionato è ancora lungo. Possiamo fare molto meglio, alcune di queste partite le abbiamo perse per pochi punti negli ultimi quarti di gioco dopo essere stati avanti a lungo”.

Il rammarico, dunque, non manca. Troppe sconfitte evitabili e maturate nei minuti conclusivi, un leit motiv che stava per ripetersi contro Torino. Per fortuna dell’Orlandina, Jasaitis è stato abile a cambiare la storia e a scrivere il lieto fine nelle vicinanze della sirena: “Stiamo andando bene, ma pensiamo solo alla partita con Sassari – ha dichiarato il lituano -. La chiave di questa sfida sarà ovviamente la difesa. Loro sono aggressivi e molto atletici, hanno un gioco molto solido e sono una squadra di Eurolega. Serviranno quaranta minuti di concentrazione in attacco per provare a vincere la partita”. Anche perché, dopo due sconfitte consecutive, al PalaFantozzi c’è voglia di tornare ad esultare: “Giochiamo in casa nostra, davanti al nostro pubblico. Dobbiamo essere noi a gestire la partita, senza farci intimorire dagli altri”.

Per farlo servirà ancora uno Jasaitis in grande spolvero, quello che ha fatto sognare i tifosi nelle prime quattro partite stagionali e che domenica scorso ha tolto le castagne dal fuoco all’Orlandina. E dall’alto della sua esperienza, l’impatto con il campionato italiano non poteva certo essere migliore: “Questo è il mio primo anno in Italia, la Serie A è un campionato importante con squadre forti e attrezzate. Si può vincere e perdere con chiunque, non si può mai dare per vinta una partita”. L’importante è ragionare sempre come gruppo, cosa in cui l’ex Lietuvos Rytas funge da esempio vivente: “Lavoro sempre su tutti i dettagli, sono un giocatore di squadra e non sento l’obbligo di segnare sempre”.

Capo d’Orlando sogna il volo spinta dalla sua stella. Che Jasaitis non fosse venuto in Sicilia per fare la comparsata a fine carriera era evidente, ma che potesse rendere l’Orlandina una squadra capace di pensare a traguardi diversi dalla salvezza poteva non essere così ovvio. E se l’indicazione della società resta quella di non spingersi troppo oltre, la classifica non può non far pensare ad una corsa all’ottavo posto, anche solo per regalarsi la seconda partecipazione alle Final Eight di Coppa Italia nella storia. Stavolta non con Pozzecco nelle vesti di leader, ma col trentatreenne lituano, che promette di voler chiudere in biancoazzurro la sua stagione: “Ho un contratto con questa squadra e non ci penso nemmeno ad andarmene, nemmeno se mi chiamano dall’Eurolega”.


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