La Kore precisa che nel gennaio del 2010 venne sottoscritto a Pechino un accordo tra la stessa università Kore, il governo della Regione Siciliana, l’agenzia Sviluppo Italia, l’ICE di Pechino e la holding cinese HNA, proprietaria tra l’altro della compagnia aerea Grand China, che assegnava a ciascuna delle parti precisi compiti in ordine a linee di cooperazione culturale, economica e industriale e prevedeva, in tale ambito, la partecipazione della Cina alla realizzazione dello “Aeroporto intercontinentale della Sicilia, anche come terminale dell’aeroporto di Catania”. A questo riguardo, la Sicilia avrebbe dovuto “entro nove mesi” (cioè entro ottobre 2010, vale a dire entro due anni fa) presentare l’approvazione tecnico-amministrativa del progetto. Da allora, tuttavia, il governo regionale non ha adottato alcun atto.
Il confronto – precisano – tra i tempi delle decisioni siciliane e quelli delle decisioni cinesi, rende allo stato attuale impossibile il recupero di quello straordinario rapporto di cooperazione che venne avviato oltre trentadue mesi fa, un arco di tempo entro il quale normalmente in Cina si realizzano due o tre nuovi aeroporti.