La bimba morta a scuola: palloncini e lacrime per Marta - Live Sicilia

La bimba morta a scuola: palloncini e lacrime per Marta

L'arcivescovo Lorefice ha presieduto la celebrazione

PALERMO – Il quartiere di Cruillas si è stretto alla famiglia di Marta, la bimba di 10 anni morta la scorsa settimana nella scuola Vittorio Emanuele Orlando per un malore improvviso. I funerali sono stati celebrati nella chiesa del Santissimo Rosario. In tanti si sono stretti attorno alla bara bianca della bambina, trasportata sulle spalle, mostrando affetto alla famiglia colpita tragicamente dal lutto. Applausi e palloncini bianchi nel corteo che ha accompagnato Marta per l’ultimo saluto.

Presenti anche molti ragazzini. “Uniti nel vostro dolore, Marta sempre nel cuore”, sono queste le parole che si leggono sul palazzo dal quale viene portata fuori la bara bianca della bambina. Ieri era arrivato anche il ricordo dei tifosi allo Stadio Barbera: “La Sud piange abbracciando la tua famiglia, ciao piccola Marta”. L’alunna delle scuola di via Lussemburgo a Palermo sarebbe morta per cause naturali. E’ quanto emerso dall’autopsia eseguita all’Istituto di medicina legale del Policlinico. La causa della morte, probabilmente dovuta ad una malattia non diagnosticata, dovrà essere confermata dagli esami istologici che saranno eseguiti nei prossimi giorni.

Oggi sono qui con voi accanto al corpicino ormai freddo di Marta e al dolore dei genitori e del fratellino, partecipe delle lacrime dei parenti, degli amici, dei compagnetti, della famiglia parrocchiale di Marta”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice che ha presieduto la celebrazione dei funerali della piccola Marta Episcopo, la bambina di dieci anni che ha perso la vita per un malore improvviso mercoledì scorso mentre si trovava nella scuola Vittorio Emanuele Orlando di Palermo. L’Arcivescovo, nel rivolgersi alla famiglia di Marta ha detto “nessuno di noi, nemmeno l’Arcivescovo di Palermo, ha il potere di dire a te Agata, mamma di Marta, “non piangere”, tanto meno di dire a Marta “alzati”; ma Gesù si. Egli anche oggi prova questa emozione profonda, quella che il Vangelo chiama la compassione, ma con l’autorevolezza che gli è propria, Gesù è il Kìrios, il Signore. Oggi dice alla mamma Agata, al papà Pierluca, ai nonni, alla città, ai parenti, a noi tutti, “non piangete, non piangere mamma Agata!”. “Gesù consola, – ha proseguito – dà speranza, non usa molte parole, dice l’essenziale, sapendo che il dolore non sopporta troppi discorsi l Signore è entrato ora nel buio del nostro lutto per allontanare il frastuono del nostro lamento e stendere la mano per toccare il cuore di Marta pieno della vita e dell’amore che ha ricevuto e che ha saputo donare con la sua gioia a tanti, ai suoi cari, ai compagni di classe, ai suoi amici di catechesi”. (ANSA).


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