PALERMO – La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la candidatura di Saverio Romano nella lista del Pdl, che ha “determinato il totale disimpegno del Cantiere Popolare dalla competizione elettore per il Senato”, segno della “sua cinica logica opportunistica”. Con queste parole Marianna Caronia sbatte la porta e abbandona il Cantiere popolare, portandosi dietro il suo movimento Amo Palermo che conta due consiglieri comunali nel capoluogo, dieci consiglieri di quartiere e 26 consiglieri nei comuni della Provincia.
L’ex deputato regionale, che per una manciata di voti ha fallito l’obiettivo della riconferma all’Ars alle ultime elezioni, non ha affatto digerito la scelta di Romano di candidarsi alla Camera con la lista del Pdl in seconda posizione, praticamente sicura. Una mossa che, secondo l’ex vicesindaco di Palermo che ha corso anche per la poltrona di primo cittadino, ha avuto l’effetto di provocare lo sfaldamento del partito, che già veniva da risultati non certo esaltanti alle Comunali e alle Regionali. E così lo scorso 5 aprile ha riunito il proprio movimento, nato per la corsa a Palazzo delle Aquile, e redatto una nota consegnata allo stesso Romano.
Una nota nella quale la Caronia elenca i motivi della sua scelta: dalla “incapacità di intercettare e interpretare i reali bisogni del popolo siciliano” alla mancanza di democrazia e dibattito interno nel partito, fino, appunto, alla scelta di Saverio Romano di correre con il Pdl. E per la Caronia adesso potrebbero suonare le sirene di altri partiti, di centrodestra come di centrosinistra, anche se la diretta interessata nega per il momento che vi siano in corso trattative.