La chiesa che era una discarica | Così rinasce la città vecchia

di

09 Marzo 2019, 12:05

4 min di lettura

PALERMO – C’è una chiesa, all’Albergheria, che ormai chiesa non è più. Diroccata e sventrata da circa sessant’anni, il Santissimo Crocifisso può vantare la sola volta cinquecentesca e un po’ di nuova visibilità, grazie al recente murales di Igor Scalisi Palminteri che raffigura San Benedetto il Moro.
Così la struttura è finita nel dimenticatoio e si è trasformata in una discarica a cielo aperto; finché una sinergia tra pubblico, privato e cittadinanza non l’ha rimessa in gioco, per trasformarla in un’area multifunzionale che ospiterà concerti, proiezioni e rappresentazioni teatrali. I risultati finali del concorso ‘Danisinni & Ballarò Intransito’, indetto dal Comune di Palermo e il colosso del turismo Airbnb, a Ballarò hanno visto trionfare il Rotaract club Palermo est che darà vita a ‘Ballarart’.

Nell’aprile 2018, il Comune di Palermo e Airbnb hanno iniziato la raccolta digitale dell’imposta di soggiorno, di cui Airbnb si fa carico per conto degli host iscritti alla piattaforma: per il Comune, l’operazione si è tradotta in circa 500mila euro versati nelle proprie casse. Sebbene nel regolamento comunale sia stabilito che il 10% della cifra rimanga agli operatori, Airbnb ha scelto la partecipazione civica: così è nato ‘Danisinni & Ballarò Intransito’, e a decidere le modalità di spesa delle risorse sono stati proprio i palermitani. Parallelamente, a Danisinni la comunità della parrocchia di Sant’Agnese creerà una cucina sociale, con l’obbiettivo di rivitalizzare un percorso turistico all’interno del quartiere.

L’attività prioritaria è la rimozione dei rifiuti che occupano la chiesa del Santissimo Crocifisso: negli anni si sono accumulati incontrollatamente, la presenza di amianto non può essere esclusa senza controlli. Poi si procederà all’abbattimento di un muro perimetrale, alla messa in sicurezza della struttura e infine alla conversione in cineteatro, con palco in legno e sedute. Le attività non si limiteranno alla chiesa: la zona circostante subirà un restyling generale, con la realizzazione di una fontanella, nuovo manto erboso e recinzione per il campetto di calcio adiacente alla chiesa, e una serie di interventi di pedonalizzazione e abbellimento delle strade vicine. “Contiamo di realizzare tutto entro giugno 2019 – dice Federica Passafiume, presidente del club – mentre un progetto a lungo termine è di rinnovare la concessione della curia per l’uso della chiesa: di norma non può durare più di tre anni, ma sulla riconferma praticamente non abbiamo dubbi”.

Articoli Correlati

La mente dietro a ‘Ballarart’ è Andrea Zappulla, 25enne laureando in Ingegneria: “Ho vissuto e lavorato in quella zona – racconta – e a vedere quel degrado ho sempre provato molto fastidio. I rifiuti vengono abbandonati lì a cielo aperto e a volte anche incendiati, ed è assurdo, dato che a pochi metri dalla chiesa ci sono il dormitorio universitario San Saverio, la scuola Nuccio e l’Ospedale dei bambini”. Una volta saputo di ‘Danisinni & Ballarò Intransito’, il club ha iniziato a lavorare a un progetto che tenesse conto dei veri protagonisti: i residenti dell’Albergheria. “Abbiamo collaborato molto con loro – afferma Zappulla – e le richieste sono state ‘esaudite’ da due laureande in architettura, Chiara Torregrossa e Beatrice Balducci, che hanno curato il lato tecnico. A quel punto non mancava più nulla, abbiamo detto: ‘Facciamolo’”.

Insieme al progetto è nato anche un rapporto produttivo coi tecnici del Comune di Palermo: “Siamo stati seguiti molto – ammette l’ideatore – anche con incontri anche senza appuntamento. Ne avevamo bisogno, perché c’erano diversi vincoli di regolamento: abbiamo dovuto trovare il modo per dare al progetto una valenza per il turismo, oltre che per la cittadinanza”. Lo scoglio più grande sarà inserire con successo ‘Ballarart’ nel tessuto sociale di una realtà storicamente controversa come l’Albergheria. “Però la gente continua a partecipare e a voler collaborare – osserva Zappulla – quindi siamo molto ottimisti. Probabilmente ancora non ci siamo resi conto di quanto sia grande tutto questo”.

Con ‘Ballarart’, il Rotaract club Palermo est festeggia anche i 50 anni dalla firma dell’atto costitutivo. La presidente Passafiume sintetizza così l’attività dei membri del club partner di Rotary, 25 giovani fra i 18 e i 30 anni: “Noi facciamo ‘service’: non è beneficenza e non elargiamo soldi, ma identifichiamo le criticità di una determinata situazione, studiamo come intervenire e cerchiamo sempre di farlo personalmente. L’anno scorso ci siamo focalizzati sulla riqualifica territoriale – prosegue – mentre quest’anno abbiamo aggiunto quella sociale, con assistenza ai clochard, clownterapia, uscite mensili con ragazzi autistici e corsi di scherma per non vedenti”. La riqualifica del territorio non è abbandonata: “Seguiamo sempre il giardino condiviso di vicolo Gallo, a Ballarò – aggiunge Passafiume – e siamo al lavoro per trasformare il vicolo del Pallone, alla Kalsa, in un posto migliore. Per quest’anno di attività, il nostro motto è ‘Non aver paura di avere coraggio’: da un lato aiutiamo le realtà a cui viene difficile far emergere quello che vogliono, dall’altro ci sbracciamo in prima persona”.

Pubblicato il

09 Marzo 2019, 12:05

Condividi sui social