CATANIA – Sciancatello, il gioco dell’oca, disegni fioriti e pagliacci. Un allestimento festoso per stimolare la fantasia dei bambini, ma anche un segnale importante per comunicare che la città appartiene anche a loro. Stamattina la via Montesano, nel cuore di Catania, è stata trasformata in una grande tavolozza, dove i piccoli alunni di dieci scuole elementari del centro storico hanno realizzato disegni e giochi. L’iniziativa, organizzata grazie alla collaborazione tra Unicef, Piacenza Expo, Colore in Tour, Docchem, Comune di Catania, Camera di Commercio, Confindustra Catania, Ministero dello Sviluppo economic e Liceo artistico Emilio Greco,, con fondi esclusivamente privati, si ispira al progetto internazionale “Città amiche dei bambini”, promosso dalla Sessione speciale dedicata all’infanzia dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2002.
“L’intento è trasformare una parte della città in un luogo a misura di bambino – spiega il presidente del Comitato Provinciale di Catania per l’Unicef, Vincenzo Lorefice – e recuperare la memoria dei giochi di strada. Il tema della primavera è quello imperante – prosegue – ma i protagonisti principali sono i bambini”. Decine i bambini che, sin dalle prime ore di oggi, hanno lavorato per dare un tocco d’artista alla via, alla presenza oltre che delle maestre e degli organizzatori, dell’assessore al Centro storico e decoro urbano del Comune, Santi Rando e al sindaco Raffaele Stancanelli.
“Siamo orgogliosi – ha dichiarato il primo cittadino – che Catania sia stata scelta come primo appuntamento di questa manifestazione itinerante, confermando di essere una location prestigiosa ed innovativa, di grande valore logistico, in grado di attrarre tutti i principali operatori del settore del bacino del Mediterraneo che ci permette, inoltre, di realizzare un allestimento ludico-didattico da regalare a tutti i bambini catanesi”. Per adesso le istallazioni realizzate dai giovani artisti sono temporanee, ma l’intento degli organizzatori è quello di renderle permanenti, ma manca ancora l’ok della Soprintendenza ai Beni culturali.