TRAPANI – Ad oggi nessuna decisione è stata presa dalla prefettura di Trapani a proposito di una ipotesi di decadenza dalla carica di sindaco di Giulia Adamo, primo cittadino di Marsala. L’ipotesi circola da ieri pomeriggio dopo che la Corte di Appello di Palermo – presidente il giudice Gianfranco Garofalo – ha condannato a due anni e 10 mesi per tentata concussione la Adamo, ex deputato regionale ed ex presidente della Provincia di Trapani. La vicenda processuale risale proprio a quando l’attuale sindaco di Marsala era a capo dell’amministrazione provinciale. In sostanza, i giudici di appello hanno concordato sulla ipotesi di accusa a suo tempo individuata dalla Procura di Trapani che aprì l’inchiesta però per il reato di abuso: Adamo per i giudici ha costretto, era il 2005, il suo capo di gabinetto, Baldo Augugliaro, a non versare i contributi previsti a favore del convitto per audiofonolesi di Marsala, per indurre alle dimissioni gli allora componenti del Cda al presidente pubblicamente non graditi.
Presidente del convitto era allora Anna Maria Adamo. Candidata in pectore a succederle Michela Vinci, sostenuta dalla presidente della Provincia. Un processo che tornò al giudizio della Corte di Appello dopo la decisione presa dalla Cassazione che annullò le precedenti sentenze di assoluzione. Adesso si profila un nuovo ricorso in Cassazione da parte della difesa del sindaco Adamo e però già si pone la sua incompatibilità a restare sindaco. Se infatti l’indulto cancellerebbe la condanna detentiva, la stessa cosa non funziona per le pene accessorie: la condanna pronunciata dai giudici comprende infatti anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e secondo la legge Severino la decadenza dalla carica in questi casi è obbligatoria anche in assenza di giudizio definitivo.
In caso di sospensione l’attuale vice sindaco di Marsala Antonio Vinci assumerebbe ogni potere relativo alla carica di sindaco. Nessun scioglimento anticipato dell’amministrazione, cosa che invece accadrebbe se Adamo decidesse per le dimissioni. Marsala insomma è ad un bivio e la politica è in fibrillazione. Oggi poi è arrivata anche la notizia che un assessore della Giunta ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Marsala per falsa testimonianza, si tratta dell’assessore Patrizia Montalto. Come dire, “piove sul bagnato”.
La prefettura di Trapani non dovrà decidere solo sul sindaco Adamo a proposito di decadenze. C’è anche il caso del consigliere comunale di Trapani, Giuseppe Ruggirello (classe 58, precisazione d’obbligo perché in aula siedono due consiglieri con le stesse generalità) condannato per concussione nell’ambito di una indagine su favori resi a locali night a luci rosse. Ruggirello assolto dall’accusa di avere preteso prestazioni sessuali gratuite in cambio di appoggi che lui avrebbe garantito ai titolari del locale all’interno dell’Agenzia delle Entrate dove lavora come funzionario. La condanna a tre anni invece è stata pronunciata per avere preteso (era questo l’altro capo di imputazione) sostegno elettorale dal titolare di un bar per occultare gli esisti di un controllo fiscale. Dalla prefettura ribadiscono che per ambedue i casi le relative e distinte decisioni verranno prese quando a disposizione del prefetto Falco ci saranno i dispositivi pronunciati dai giudici.